Ivan ha partecipato con somma gioia alla verticale del Chianti Classico riserva il Poggio organizzata dal Castello di Monsanto per celebrare i 50 anni dell’azienda.
Di Ivan De Chiara
Proposito: descrivere una verticale da vertigini del Chianti Classico Riserva “Il Poggio” senza annoiarvi. E’ dura … ma io ci provo! Sabato scorso l’azienda Castello di Monsanto ha festeggiato i suoi primi 50 anni (applauso) e ha deciso di farlo organizzando una verticale dal 1962. Erano presenti giornalisti famosi, blogger-giornalisti famosi, giornalisti-blogger-degustatori famosi, campioni ovviamente famosi, gente talmente famosa che non ho riconosciuto e IO!
Eravamo nel Palazzo Lotteringhi della Stufa (adoro dirlo!), uno dei più vecchi di Firenze (dicono sia il più vecchio, ma non mi fido,meglio star cauti con gli assolutismi comparati), caldo carontiano fuori e vini a temperatura perfetta. Le annate: ’62, ’68, ’74, ’79, ’85, ’88, ’95, ’99, ’01, ’08. Non voglio soffermarmi su ogni singola annata perchè quando si ha la possibilità di avere a portata di naso la storia di un’azienda, si deve avere una visione più ampia. Quindi farò come il Barone Rampante…salgo su un ramo e guardo con occhio privilegiato.
Nel tempo sono cambiate molte cose: l’uso del legno (prima castagno, poi slavonia), poi le macerazioni, la dimensione delle botti ecc.. ma la toscanità del Sangiovese è rimasta. Veramente impressionante la spalla acida in vini di oltre 40 anni. Certo quando ti trovi di fronte a cavalli di razza come il ’99 e il 2001 ti viene da aprire la bocca solo per deglutire. Capolavori (applauso bis). Questa verticale rappresenta benissimo l’umorale carattere della Toscana, mai uguale a se stesso ma sempre con qualcosa da dire. Sangiovese portato ai massimi livelli fin da quando non lo era considerato. Sono vini che ci raccontano la volontà di migliorare continuamente pur rimanendo sempre fedeli a se stessi. Made in Tuscany with Tuscany style.