5 vini da assaggiare assolutamente fuori dall’Italia

Non perdetevi la classifica dei 5 vini da assaggiare assolutamente fuori dall’Italia stilata da Honest Cooking.
Scritto da Jessica Zanette

L’Italia è conosciuta nel mondo anche per la sua straordinaria cultura enogastronomica e direi che su questo tema potrei stare qui a parlarvene per ore, ma se volessimo oltrepassare i confini nazionali? Adoro il made in Italy e tutto quello che di buono ha da offrire il nostro Bel Paese, ma sono sempre molto curiosa su quello che il resto del mondo ha da offrire. Dall’alto della mia spicciola esperienza nel mondo del vino ecco qui la mia lista dei 5 vini internazionali che voglio consigliarvi e, naturalmente, tutti reperibilissimi online.

1)Il primo vino che subito mi viene in mente uscendo dall’Italia è il Riesling Renano. Elegante, sobrio, caratterizzato da una nota minerale. L’omonimo vitigno è originario della Germania (altra storia è il riesling italico), a bacca bianca, resistente al freddo, è notevolmente un’uva nobile capace di donare al vino intense caratteristiche organolettiche. Facilmente reperibile in versione secca, i nostri freddi amici tedeschi amano stranamente vinificarlo anche in versione dolce. Ha ottime capacità d’invecchiamento, ma personalmente lo preferisco giovane, forse più equilibrato e piacevole al palato. E a cosa possiamo abbinarlo? Abbiamo fatto centro se lo serviamo insieme a piatti a base di crostacei (astice al forno per esempio), ma ugualmente adatto ad accompagnare un bel piatto di formaggi (ricchi di sapore) e affettati.

2) Senza uscire dai confini eurborgognaopei sicuramente la Francia ha una cultura vitivinicola altrettanto eccezionale. Vorrei evitare di cadere nella banalità suggerendovi lo Champagne (che adoro) vi posso quindi dire di spostarvi leggermente più a sud, nella Borgogna dove incontrerete la regione Chablis coltivata prevalentemente a uve Chardonnay. Lo Chablis è un vino bianco secco caratterizzato da note meno fruttate e un po’ più acidule rispetto ad un classico Chardonnay delle terre del sud, grazie proprio al clima fresco della zona. Perfetto con i piatti di pesce, non disdegna un abbinamento improbabile con il Sushi ed è capace di farsi valere di fronte ad un risotto al tartufo. Chapeu!

3) Ora invece vi voglio deliziare con dei rossi calienti, provenienti dalla Spagna e più precisamente dalla Rioja, regione settentrionale a sud di Bilbao. E’ bene sapere che La Rioja è suddivisa in altre sottozone: la Rioja Alta, la Rioja Alavesa e la Rioja Baja. Ciascuna zona ha delle caratteristiche uniche che danno ai vini sensazioni organolettiche differenti. Rioja Alta e Alavesa danno i vini migliori (clima fresco, maggiore altitudine e terreno argilloso/sabbioso), in Rioja Baja si producono vini più alcolici, meno acidi, più ordinari. I vini Rioja sono principalmente realizzati con uva Tempranillo che insieme a Granacha, Graciano e Mazuelo costituiscono la miscela ideale per i vini di questa regione. Se volete qualcosa di semplice e facile non vi resta che scegliere un vino Joven o Sin Crianza, caratterizzati da una maturazione piuttosto breve, altrimenti dovrete puntare ai vini rossi Crianza, per cui è prevista una maturazione di almeno due anni. Se volete invece fare del male al vostro portafoglio, ma deliziare il vostro palato allora cercate i Reserva e Gran Reserva.

zinfandel4) E’ ora di portarvi oltreoceano, più precisamente negli Stati Uniti. Qui tutti lo conoscono, anche i fan della birra e degli hamburger non possono fare a meno di berne un bicchiere, sto parlando dello Zinfandel, “Zin” per gli amici. E’ un vino rosso facile, alcolico, ideale per i barbecue estivi tanto cari al popolo a stelle e strisce. L’uva (zinfandel, come il vino), che per molti anni si pensava essere autoctona, ha in realtà delle parentele molto strette con il nostro adorato Primitivo pugliese. Dal tannino gentile e soffice può essere facilmente reperibile anche in rosato, il White Zinfandel che non manca mai ai loro pic nic della domenica. Si presta molto bene anche ad essere fortificato per produrre il Porto californiano che accompagna egregiamente molti dessert. Non resta che armarvi di griglia, salsa barbecue, sole e tanti amici.

5) All’altro capo del mondo troviamo invece la patria indiscussa del Sauvignon, la Nuova Zelanda, la cui zona vitivinicola principale è Marlborough. Freschezza, agrumi, frutto della passione, un mix tropicale inebriante: queste le caratteristiche dei Sauvignon neozelandesi che, senza nulla togliere a quelli francesi, sono per me la pace dei sensi. Il grappolo del Sauvignon è vigoroso, fitto, ha un portamento elegante ed eretto. Ha qui trovato il terreno e il clima ideale per dare il suo massimo splendore e si è fatto conoscere abbondantemente, dando alla Nuova Zelanda la possibilità di essere un punto focale per la cultura vitivinicola mondiale. Io consiglio di berlo anche da solo. Per me è si!

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