La nostra rubrica “a tavola nel tempo” prosegue il suo viaggio verso una Parigi della metà del ‘700. Stavolta siamo stati invitati a cena da Carlo Goldoni.
Scritto da Marina Birri
La nostra macchina del tempo ci porta a Parigi nel 1765, Goldoni vive qui dal 1761, da quando è stato invitato ad occuparsi della Commedie Italienne.
Nel 1700 la cucina della tradizione tardo rinascimentale, entra in crisi proprio perché in questo periodo l’asse culturale europeo si sposta dal Mediterraneo al Mare del Nord e al suo posto subentra la cucina francese.
Non c’è più il pranzo luculliano con tante portate, ci sono piatti con vivande leggere,da ammirare e gustare prima di tutto con gli occhi. Quindi la “ragione” esaltata dal secolo dei lumi, viene applicata anche alla ” scienza del mangiar bene”, la vista deve risultare appagata, la mensa deve offrire un colpo d’occhio di qualità, non solo la vista ma anche l’olfatto cambia nel ‘700, i profumi forti e pungenti dell’era barocca sono respinti con disgusto: tempi duri per i cibi dagli odori forti come formaggio, aglio e cipolla.
Ed eccoci a cena da Carlo Goldoni

Ciò che colpisce immediatamente la mia attenzione è la magnifica luminosità della casa, grandi finestre rendono l’ambiente sfavillante, tutto è di estrema raffinatezza; la tavola è impeccabile: sono stupita dal centro tavola è semplicemente “sontuoso”, si tratta di un tempio costruito in zucchero “massè”.

Iniziamo con un delicato consommé accompagnato da una varietà di variopinte gelatine, si continua con le “mirepoix” ( sono delle dadolate di verdure), fa poi il suo ingresso il baccalà servito su una vellutata di piselli con verdure e patate lesse; arrivano le rane fritte (passo!!)
Come dessert ci viene servito un trionfo di meringhe e pasticcini con crema al caffè, ma arriva il pezzo forte della serata: un dolce scenografico mai visto, è edificato su un ampio zoccolo “en pastillage”, ci sono addirittura vasi di fiori modellati con pasta di mandorle. Si bevono (e mi stupisco, siamo pur sempre in Francia) liquers d’Italie!
Noto come sia proprio cambiato lo stile di vita: caffè, cioccolato e tabacco hanno dato impulso a un nuovo modo di stare insieme. Nascono in questo periodo, infatti, sale da degustazione e club in cui i cittadini si incontrano e parlano di filosofia e politica, dando vita a nuove forme di socializzazione.

Oramai il caffè è molto apprezzato e viene chiamato “bevanda intellettuale”, considerato un infuso ristoratore con qualità curative.
Concedetemi un’ultima curiosità- sono pur sempre una donna e lo sguardo cade sulla moda seguita dalle dame che partecipano alla cena – hanno vestiti ricchissimi in taffetas e sete in toni pastello (gettonatissimi il beige e l’azzurro), noto dei corpetti sfarzosi,mentre i capelli sono acconciatissimi, l’ensemble rende le nostre dame irresistibili!


La cena è finita…torno al 2016…a casa mi aspetta il mio solito caffettino…ah Paris, la Ville Lumiere…Alla prossima!
…E il viaggio continua!