Siamo tutti Hipster-Foodie. Ovvero come cominciare un articolo e finire a scriverne un’altro. Rivelatorio dei propri gusti – inconsapevoli.
Di Margo Schachter

A volte capita, stai scrivendo un articolo e alla fine ne esce un’altro. Questo è cominciato così: scrivendo un pezzo dal titolo Hipster food per Vanityfair.it. Nessuna idea di cosa metterci dentro, ma il titolo poteva funzionare. Il giornalismo è fatto anche di questo ma spesso finisce dopo 30 minuti di ricerca in un nulla di fatto.
Questa volta da una sessione su Google ho realizzato una buona e una brutta notizia: l’hipster-diet non esiste (almeno quella no) ma io corrispondo all’identikit dell’hipster-tipo. E non solo io.
1- preferisco andare in bici o con l’autobus che guidare il mio Suv nel traffico. Forse perché non ho un Suv ma una vecchia Panda, ma sì.
2- leggo le etichette. Direi! Cercare biscotti senza grassi vegetali idrogenati è diventato un salto ad ostacoli. Per non parlare degli emulsionanti nel gelato, dei conservanti… Mi astengo dal leggere cosa c’è dentro la bottiglia di cola, ma quella la assimilo a droga legalizzata e l’importante è l’effetto.
3- non conto le calorie. Chiunque ha cenato con me può testimoniare.
4- amo essere invitata fuori in modo formale, ma per l’appuntamento solo sms o mail. Venire portata da qualche parte a fare qualcosa di divertente, e che preveda un bar, è il massimo. Celo anche questo.
5- bevo caffè. Molto caffè. Troppo caffè a volte (o cola). Lo bevo liofilizzato e lo compro ovunque io viaggi – ora in ufficio ne stiamo bevendo uno israeliano e uno polacco.
6- instagrammo tutto per postarlo su Tumblr, Facebook, Twitter. Pinterest no.
Qui ho iniziato a pensare di essere stata spiata, o di essere molto prevedibile. Poi al punto 7 parlano di moda sostenibile e negozi di vintage devo ricredermi, non me li posso permettere.
8- non credo nel matrimonio e amo essere single.
9- amo i cani, ho votato Obama (de noartri) e faccio la spesa nei farmers market, uso l’eye-liner, mangio vegan o vegetariano ma non lo sono
Amo frequentare posti esclusivi che appena diventano di massa non mi piacciono più – touchè. Frequento ambienti cosiddetti underground, uso le borse di tela al supermercato, snobba il mainstream e sono sempre alla ricerca dell’ultimo cibo di tendenza. Perfetto, ci scrivo pure una rubrica.
A parte la barba, gli occhiali da nerd e la camicia a scacchi, Dio ce ne liberi, ne ho pure qualcuna in più.
Secondo i trend setter USA sono un Hipster-foodie inconsapevole. Ma, decimo comandamento Hipster: NEGO DI ESSERE UN HIPSTER.
