Château Langoa-Barton (St Julien) 2000

Bordeaux è una della capitali dell’enologia mondiale e bere uno Chateau significa confrontarsi con il  tabernacolo dalla grandeur francese.
Di Ivan De Chiara

Non sono un amante incondizionato dei vini di Bordeaux ma sono pur sempre un amante del vino! Diciamo che la condizione per amarli è che siano molto buoni e sopratutto non abbiano note vegetali con troppe manie di protagonismo. Ammetto di essere più benevolo con un vino della Borgogna o un riesling medio mentre sono più cattivello con gli Chateau bordolesi. Sabato è venuto a cena con l’hombre vertical accompagnato da uno Château Langoa-Barton del 2000 (74% cabernet sauvignon, 20% merlot e 6% cabernet franc) ed è stato un bel bere. Il colore era uno splendido rubino vivace come se i 12 anni fossero un errore di stampa. Il profumo inizialmente dominato dal fruttato di amarena e cassis si è poi allargato con note balsamiche, liquirizia, tostature di caffè e lapis staedtler appena appuntito. In bocca aveva il giusto mix di eleganza e concentrazione. Tannino e acidità ben presenti e finale lungo con ritorno degli aromi fruttati. Un gran bel Bordeaux che aveva ancora tanti anni davanti a sè, ma il sacrificio non è stato vano. Noi l’abbiamo abbinato a “niente” ma si troverà benissimo in compagnia di formaggi e carnivori.

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