Considerazioni del nostro primo Festival di Merano

HonestCooking.it è stato ospitato al Merano Wine Festival. Ivan e Chiara ci raccontano com’è andata.
Di Chiara Freschi e Ivan De Chiara
Come precedentemente anticipato HonestCooking.it è stato ben lieto di partecipare al Merano WineFestival, talmente tanto che ci siamo stati dall’inizio alla fine! La giornata di apertura è stata dedicata a bio&dynamica, una selezione abbastanza eterogenea che rappresenta (più nel bene che nel male) il movimento bionaturale del mondo del vino. Vedere gomito a gomito realtà affermate e altre molto piccole in divenire è stato interessante, anche grazie alla mancanza di un’affluenza copiosa  ( la calma prima della tempesta) che ha facilitato la conversazione.

La serata di gala è stata elegante e scenografica grazie ad un’atmosfera quasi da Festival canoro, col palco e le presentazioni a ripetizione. Un po’ austera l’illuminazione ma senz’altro d’effetto. Molto raffinato il menù degli Chef, anche se per noi era poco adatto a metter d’accordo una platea con più di 500 persone.  Avremmo preferito dei piatti più in sintonia con una tale festa. Molto buona la spigola con crema di patate e verdure di stagione  e il semifreddo di ricotta con cioccolato e frutta candita Più spento il filetto di coniglio affumicato servito per antipasto  come anche i tortelli al parmigiano in estratto di barbabietola.
Il vero boom demografico c’è stato il sabato con oltre 2500 ingressi! La maestosità del palazzo Kurhaus con Alpi innevate sullo sfondo è un qualcosa di unico nel suo genere. La sensazione è quella di una manifestazione sopratutto al servizio degli appassionati e non solo per gli addetti ai lavori. Il prezzo del biglietto (85€) data l’affluenza non demoralizza certo nessuno se non forse chi è in cerca della solita sbronzettina e via. Questo va tutto a favore di un’atmosfera frizzante e serena dove certo si fatica nelle ore di punta, ma è una fatica che si fa col sorriso sulle labbra. L’offerta vinicola è praticamente unica, perchè difficilmente si hanno a portata di naso autentici mostri sacri come la riserva del Brunello di Biondi-Santi o i Baroli di Roberto Voerzio (solo per citarne alcuni). Il prestigio del vino mette un po’ di soggezione alla sorellina Culinaria, che rischia di fare un po’  la dama da compagnia. Prodotti e produttori, nonostante l”elevatà qualità proposta, risentono del leggero disordine che regna nel salone a loro dedicato. Stesso discorso vale per gli interessanti show cooking della GourmetArena.
A dir poco fantastico il programma delle degustazioni; impossibile venir qui senza partecipare almeno ad un paio. Come impossibile da scansare era il reparto dedicato all’ Union des Grands Crus de Bourdeaux. Assegnamo il premio oscar come miglior attore non protagonista al reparto BeerPassion.

Il giorno di chiusura si sa che ha sempre meno appeal degli altri, ma l’organizzazione ha veramente fatto di tutto per convincere il pubblico che non era affatto così:  commuovente il programma dello stappamento annate vecchie (ricco di gioielli enologici senza prezzo) e autentico spasso dell’ultimo minuto il club excellence degli importatori… per fortuna noi abbiamo avuto fede nell’organizzazione!
Da aggiungere ci sarebbe tantissimo altro ma crediamo di aver raccontato il nostro Merano WineFestival nel modo più Honest possibile!
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