Dietro l’angolo i Navigli e un all you can eat … Ma la storia che vi raccontano Ilaria e Andrea è un’altra: quella di Cucina Fusetti.
Ilaria Vita e Andrea Mazzetti
Apriamo questo post ringraziando doverosamente la nostra amica Moni che ci ha parlato per la prima volta della Cucina Fusetti, descrivendocela come una pepita da provare e riprovare e riprovare, fino a farla diventare una piacevole abitudine, una di quelle che ti fanno dire: ‘Dove andiamo stasera a cena? Alla Fusetti? Da Ivan?’.
Così l’altra sera, dopo averle fatto la corte diverse volte, ma senza aver mai trovato l’occasione giusta per andarci a cena, abbiamo deciso di provare… senza bisogno di trovare un’occasione!
Siamo andati e basta, ecchecavolo!
Vi dico subito che se vi aspettate di mangiare verdure bollite, girate i tacchi e andate a mangiare prosciutto e melone a casa vostra, davanti ad Un Posto al Sole: non vi meritate una mangiata alla Fusetti.
In cucina infatti, la mamma di Ivan, simpatico e comunicativo proprietario, prepara ogni giorno pochi ma ben costruiti piatti unici, sostanziosi, genuini e ‘casalinghi’.
Il menù cambia praticamente tutti i giorni, con qualche eccezione per il cavallo di battaglia, la pasta alla Fusetti, maltagliati abbracciati da una crema di melanzane insaporita da pomorini secchi saltati in padella e mozzarella.
Noi abbiamo poco intelligentemente optato per lo stesso piatto (vabbè ma non si dice che Dio li fa e poi li accoppia?), ovvero zucchine ripiene alla ricotta con contorno di patate arrosto buonissime e peperoncini verdi dolci.
Alternative? Cotoletta con patate, paccheri al ragù e costine alla paprika con riso, patate e peperoni dolci.
Come dicevo, i piatti cambiano, la scelta è ampia e i prezzi sono imbattibili.
Per chi volesse, tanti piattini per piluccare, a metà strada tra tapas spagnole e bacaro veneziano: mozzarella passita e filante, polpettine, crostoni con fegatini, lardo e miele e taglieri che sembrano molto invitanti e che i nostri vicini di tavolo si godono con un buon mojito per festeggiare un compleanno molto allegro.
L’atmosfera è davvero informale, ma tutt’altro che trascurata: la Cucina Fusetti ricorda un po’ una bocciofila degli anni Settanta. Sul grande frigo bianco e sulle mensole sparse qua e là, Pinocchio, Topo Gigio e tanti altri personaggi colorati che mi fanno pensare alle prime foto a colori dei miei nonni, non so perchè.
L’insegna delle vecchie cabine telefoniche, le sedie di legno colorate, una bizzarra sedia appesa al soffitto al contrario, vecchie allegre canzoni in sottofondo: il locale si riempie, coppie, amiche e comitive.
Andrea si fa viziare dalla crema catalana e io bevo il suo mirto, non industriale, sardo al 100%, buono, aromatico e abbastanza inebriante.
Per chi ha voglia di viziarsi per bene, cheesecake, ciliegie, sorbetti al limone, melone accompagnati da un buon bicchiere di passito.
In via Fusetti c’è tranquillità, si chiacchiera sulla panchina davanti al locale e si annusa avidi il profumo del gelsomino mischiandolo al fumo di una sigaretta.
Dietro l’angolo ci sono i Navigli, il caldo che sale dall’asfalto, un all you can eat e le bottiglie di birra per terra.
Ma questa è un’altra storia che non vale la pena raccontare.
PS. Dal 12 Luglio e fino a fine mese, la Cucina Fusetti si trasforma nei Bagni Fusetti… per chi non riesce a resistere fino alle ferie e ha voglia di sentirsi un po’ in vacanza pur restando in città.