Bitter Ale, ecco come ritrovarsi con la mente in un pub inglese stando in terrazza. Emozioni e gusti di una birra italiana.
Di Rossella Di Bidino

Quante cose si fanno per caso e per gioco?
Quante cose si scoprono grazie agli amici?
Capitò che Sara arrivasse a casa mia con una Bitter Ale. Sapevo solo che veniva dal Nord Italia, la birra.
Mi ritrovai così seduta in terrazzo con Sara, la Cavia e la Bitter Ale ed alcune polpette pensate per l’occasione. Il sol leone di una volta ed il Caronte e Minosse di oggi stavano lasciando spazio alla sera.
Birra di controtendenza la definisce il Birrificio del Ducato che la produce e la colloca nella sua linea Moderna. La Bitter Ale vuole distinguersi nel fiume di birre artigianali italiane che puntano a luppoli esotici e spezie. Lei è diversa, nel puro stile british snob che sa però sedersi in un pub per dire addio ai mille pensieri della giornata.
Bevvi. Mi ritrovai nella una landa inglese in qualche pub situato chissà dove. Nei miei occhi vedevo i tavoli, le sedie di legno, ero immersa nell’aria fumosa di una cittadina qualunque. Meditazione ed allegria, come se nulla importasse più di una buona birra. Il 4.2° di alcol permetteva poi di stare a lungo in quel pub immaginario e di godersi sornioni l’atmosfera conviviale.

La Bitter Ale è una buona birra. Crea atmosfera, ha un sapore deciso, sa chi è.
In pieno stile Bitter o Pale Ale. Il nome dello stile prende le mosse dalle birre di malto essiccato a carbone tra Seicento e Settecento. Nell’Ottocento i due termini divennero sinonimi, solo su bocche diverse. I bevitori chiedevano la Bitter i birrai producevano la Pale Ale. Per il Birrificio Ducato la sua è una Bitter Ale. Così la pensano, giustamente, a Parma.
Per me è stata un’ottima scusa per riemmergermi nell’amato mondo inglese. E per Sara è stata fonte di entusiasmo in abbinamento alle polpette. Si è parlato, forse nel picco dei 4.2° della Bitter Ale, di vendere la ricetta a qualche locale. Una polpetta tira l’altra e soprattutto invoglia a bere. Sarà il peperoncino verde dolce a far venire voglia di un po’ di Bitter.

- 4 peperoni verdi dolci (detti friggitelli a roma)
- 1/2 cipolloto
- 320-350 gr carne macinata di manzo
- 2 cucchiaini di sale al sedano
- pepe nero macinato sul momento
- 1 uovo
- 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
- la buccia di un lime
- il succo di un lime
- Lavare i peperoni verdi dolci ed il cipollotto sotto l’acqua corrente.
- Togliere i semi ai peperoni e tagliarli prima a listarelle e poi a dadini.
- Tagliere metà cipollotto a rondelle.
- In una ciotola mettere la carne macinata.
- Aggiungere alla carne il sale al sedano, il pepe nero e amalgamare il tutto.
- Unire il cipollotto ed il peperoncino verde dolce e lavorare il tutto.
- Unire l’uovo e mescolare ancora.
- Con le mani fare delle polpettine della grandezze di una noce. A me ne son venute 16.
- In una padella mettere due cucchiaini di olio extra vergine d’oliva.
- Mentre si scalda l’olio mettere nella padella le polpette.
- Grattugiare sopra le polpette la buccia del lime.
- Quando cominciano a cuocere e dopo avere girato le polpette una volta, aggiungete il succo del lime.
- Continuare a cuocere, girando di tanto in tanto le polpette.
- Servire sia calda che fredde. Con la Bitter Ale sono molto gradevoli fredde.