Davide Comaschi si racconta

Isa ha incontrato Davide Comaschi, reduce dalla vittoria come miglior pasticcere del 2014 a Parigi e già World Chocolate Master nel 2013.
Di Isabella Scuderi

Dietro quel carattere umile e riservato, Davide Comaschi è considerato e proclamato il miglior pasticcere dell’anno 2014. Ma lui è reduce di tante vittorie e riconoscimenti, come non citare l’assegnazione di campione Mondiale di cioccolateria 2013, un guru della nuova forma in pasticceria, colleziona e vince straordinari meriti. Il colpo di fulmine con l’arte del dolce arriva sin dai primi anni dell’adolescenza, il suo percorso significativo inizia al fianco di Vincenzo Santoro, nonché insegnante e grande amico, che lui stesso definisce esemplare. La pasticceria Martesana (Milano), sancisce un incontro che diventerà una realtà d’orgoglio per la sua figura e professione. Questo rapporto cresce e diventa per Davide, un progresso che lo porterà ad essere un talento di competenza e conoscenza a livello Mondiale nella sua arte. Oggi lui, non è un pasticcere come tanti altri, la sua storia racconta il buono e il bello del dolce, in una riflessione che passa attraverso l’arte, significative creazioni rappresentano la sua straordinaria abilità, modella tradizione, e quella irrefrenabile voglia tra forma e gusto, come dimensione individuale volta a tutti gli altri. La sua metafora del dolce resta: conquistare il pubblico e il suo palato.

Prendiamo una storia, la sua passione e il suo talento, consegniamo a Davide Comaschi il compito, il risultato sarà un capolavoro del dolce, perche lui crea tali prelibatezze, rielaborando esperimenti e antiche tradizioni in una dimensione del gusto unica. Parlare di pasticceria in questo caso, significa parlare di studio e di straordinari risultati, Davide Comaschi si muove intorno a questi elementi. Un percorso il suo che lo vedono legato ad importanti realtà del settore, il Cast Alimenti di Brescia, lo accompagna verso la perfezione nella lavorazione del cioccolato artistico,  li scandisce una tecnica senza eguali, nel 2010 la sua presenza entra a far parte dell’Accademia Pasticceri Italiani, onorando l’incarico solo come un grande autore sa fare: vincere, vincere, vincere.

Davide Comaschi ha un talento raro, con il quale sa conquistare tutti, critica e pubblico. La sua carriera è piena di passaggi, competizioni, possibilità, le stesse che lo consacrano al XXI Simposio di Parigi, Pasticcere dell’anno 2014, sul palco il Presidente Onorario Iginio Massari, il Presidente in carica Gino Fabbri e il vice-Presidente Paolo Sacchetti.

I premi non sono un bisogno, ma in questo caso per Comaschi, sono una costante del suo fantastico lavoro, va infatti al lui il trofeo Pavoni, consegnato dalla signora Corinna Pavoni, di Pavoni Italia, un riconoscimento che racchiude in sintesi tutte le abilità e le caratteristiche,per rappresentare la pasticceria al top.

Oggi Davide Comaschi, si racconta in un’intervista speciale per Honest Cooking, sono l’inviata, e so fare bene il mio mestiere, creando il giusto approccio. In tutta onestà è lui ha creare l’atmosfera giusta, sguardo timido ma sapiente, inizia a parlare:

Scena aperta: XXI Simposio di Parigi, Pasticcere dell’anno 2014, risultati e segreti di un figlio del dolce, “ mi verrebbe da dire”.  In pasticceria lei ha dato vita a tutto, alle sue idee, alle sue capacità, lei rispecchia la potenza dolciaria, un’icona gourmet. Com’è stare nei panni del miglior pasticcere dell’anno, sembra che lei stia molto bene nel ruolo del campione.

Io per carattere non amo esternare troppo le mie emozioni, proiettate a rimarcare gli onori e i meriti di medaglie e riconoscimenti. Ciò non vuol dire che non sia immensamente orgoglioso di aver raggiunto tali obbiettivi, mi piace mettermi alla prova, perché questo significa migliorarsi, crescere. Il mondiale è stato il primo gradino che mi ha trasmesso l’importanza di voler salire il gradino successivo, per poi prefissarmi di percorrerla tutta, la scalinata. Quindi sì, se il ruolo del campione vuol dire anche questo, credo che vorrò rappresentarlo fino all’ultimo scalino.

Lei ha una esperienza ed un percorso, che pochi professionisti possono vantare e dentro c’è molto lavoro e dedizione. Quale parte pensa che resterà d’esempio agli altri, compresi i colleghi?

Quello che mi permette di avere una buona dose di soddisfazione è l’affetto che riscontro nella mia clientela quando mi viene a trovare, mi piace il fatto che riconoscono un mio dolce, che vengono di proposito ad acquistarlo, del loro parere, della stretta di mano, del loro saluto di arrivederci. Questo di dà un’ identità che ti porti nel tempo, un segno distintivo, dove clienti e colleghi ti riconosceranno sempre.

La pasticceria è davvero un’arte. Che cosa ti viene in mente quando pensi al cioccolato, possiamo affermare che è una linea  del dolce, fuori dagli schemi della pasticceria classica.

Il cioccolato fa parte della grande famiglia che è la pasticceria, con una nota che lo collega a mille sfaccettature. Lui si lascia modellare, si lascia scoprire, vanta molte eccezioni, basta pensare a cosa si riesce a realizzare. Questo ti da un preciso significato, per dire che il cioccolato può essere uno stile unico.

Lei è riuscito a portare onori e meriti alla patria, qualificandosi campione mondiale al “World Chocolate Masters”, primo Italiano a riuscire in questa impresa. Il suo capolavoro artistico raffigura la grazia e all’avvenenza di una donna, una forma dedicata alla sensualità di questo alimento. Una visione che richiama desiderio, è questo per lei il cioccolato?

Quando si parla di desiderio, sensualità, ricollegandosi ad un ingrediente, il mio primo pensiero si rivolge al cioccolato. Per me la sintesi del mio lavoro artistico è stato trovare, ed esprimere questo concetto, accendendo la creatività e la passione che ho verso questo elemento, oltre, cosa non meno importante, la tecnica e la precisione nel lavorarlo. E poi senza dimenticare la grande soddisfazione nell’apprendere, il verdetto finale della giuria al World Chocolate, unanimità nei voti, la mia creazione ha messo davvero tutti d’accordo, mi rende orgoglioso.

Tanti meriti e responsabilità, ha lavorato molto sulla sua formazione. Oggi è passato da allievo, a Docente CAST Alimenti, e membro dell’Accademia Pasticceri Italiani. Cosa vuole ottenere dagli allievi e dalle persone con cui lavora. E’ una sfida estremamente interessante formare professionisti dalle diverse aspirazioni, e dai differenti background.

La realizzazione massima che vorrei ottenere insegnando, è far maturare le loro capacità, i loro progetti, per trarre non solo lo studio e le capacità apprese, ma quell’espressione che rende capace un pasticcere di emozionare, a ritmo di creazioni, che non sono solo delle delizie, ma l’anima del dolce, lì fragrante. Ogni realtà ha il suo perché, il mio intendo è di tirar fuori il meglio, che devono ancora dare, è questo lo faccio ogniqualvolta mi trovo ad insegnare quello che io stesso ho imparato.

La pasticceria di Davide Comaschi, ci racconta molto di lui, e oramai un nome illustre nel nostro Paese se pensiamo alla linea “del dolce”. Oggi noi l’ abbiamo apprezzato anche ascoltandolo, ci ha illustrato cose importanti del suo percorso, così da trasformare questa intervista in un modo diverso per raccontare e conoscere un grande Pasticcere.

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