Honest cooking ha avuto l’onore di partecipare al tour “10 blogger alla scoperta dei sapori ferrarini”. Leggete subito la nostra esperienza.
Scritto da Isabella Scuderi
Il 24 settembre abbiamo avuto l’onore di vivere un’esperienza davvero unica che ci ha permesso di conoscere tutte le sfumature di casa Ferrarini. Grazie ad un percorso guidato abbiamo avuto l’opportunità di vivere e comunicare la sua straordinaria filiera.
Una breve premessa prima di parlarvi di questa splendida giornata. Siamo tutti alla ricerca della qualità: il cibo è un bene di prima necessità ,così oggi i prodotti genuini e tradizionali diventano una ricerca costante per la conduzione di una alimentazione sana e corretta. Qualità e professionalità ci garantiscono prodotti sicuri tracciati fin dalla filiera, pertanto la tutela del gusto diventa autenticità.
Le tenute e le Fattorie Ferrarini di Reggio Emilia hanno voluto condividere lo spirito del luogo, con tutti gli Italiani che ogni giorno portano in tavola i prodotti Ferrarini.
Nella prima parte del tour abbiamo visitato gli allevamenti di vacche Jersey e Frisona.
Oggi la Jersey è la Frisona vengono considerate le razze ad esclusivo indirizzo lattifero. Casa Ferrarini mantiene da sempre l’obbligo di nutrire i propri animali con cereali e fieno NO OGM, lasciandole libere di muoversi al pascolo nei territori della valle Ferrarini. Tutto questo deriva da una scelta etica che rende la produzione dei loro prodotti caseari e non, fonte inesauribile ti bontà e sicurezza, essenziale sotto ogni profilo nutrizionale della nostra dieta.
Successivamente abbiamo potuto godere delle bellezze di questa meravigliosa tenuta: pascoli, vigneti, radure e corsi d’acqua. Un itinerario davvero suggestivo che ci ha accompagnato alla seconda tappa del nostro tour: al casaro del Caseificio Ferrarini di Puianello dove viene prodotto il Parmigiano Reggiano Ferrarini. Un luogo magico impregnato di tradizione: qui, infatti, si “fa” il Parmigiano Reggiano come una volta”, utilizzando ingredienti naturali quali latte, sale, caglio l’abilità del Casaro, che casa Ferrarini tramanda inalterata in tutta la sua naturalezza e l’artigianalità del prodotto.
Osserviamo le forme messe in fascia e su ognuna di queste viene apposta una placca di caseina con le generalità di ogni singola forma. A sera quando la forma è ancora morbida si apporranno i marchi del Consorzio (matricola del caseificio n. Parmigiano Reggiano scritto a puntini, anno e mese di produzione).
Dopo tre giorni dalla produzione le forme saranno poste in salamoia e vi resteranno per 20 giorni. Trascorsa la salatura saranno portate in magazzino per la stagionatura.
Uno spettacolo: nel magazzino ci sono scaffali e scaffali pieni di forme di Parmigiano che sovrastano l’ambiente. Non potevamo concludere senza assaggiare il “mitico” Parmigiano Reggiano proprio sul posto dove riposa.
La terza tappa ci conduce alla visita dei 35 ettari di vigneti e alla Cantina. Siamo in compagnia dell’enologo Luca Torregiani, alla scoperta dei vini delle terre Ferrarini, tra gli altri il Lambrusco Ca’ de Lupo o il Vara Chardonnay.
Reggio Emilia è la terra del Lambrusco, che rimane una delle sue espressioni migliori se si parla di vino, senza però tralasciare l’intesità del Malvasia e l’autoctona Spergola, il Cabernet Sauvignon, lo Chardonnay, e il Pinot e il Sauvignon.
I vini delle Tenute Ferrarini sono vini di carattere che si traducono in una particolare coltivazione eco- compatibile, la coltivazione è impiegata lungo soleggiate colline dal terreno calcareo che ne valorizzano al massimo i vitigni, dislocata lungo i “Colli di Scandiano e di Canossa”, una terra dalle grandi soddisfazioni per chi la conosce e sa lavorarla con amore.
Tutto parte dai nostri vigneti – afferma Luca Torregiani enologo di casa Ferrarini – cerchiamo di valorizzare al massimo i vitigni autoctoni, quelli del Lambrusco Montericco, del Lambrusco Grasparossa, del Malbo Gentile e della bianca Spergola, ma anche da grandi vitigni internazionali come Cabernet Sauvignon, Chardonnay e Pinot. Qui nascono i vini Ferrarini dal sapore pieno, che portano in tavola tutto il sapore di questa terra.
Assaggiamo i vini Ferrarini direttamente nella suggestiva Cantina, tra cui il Lambrusco Ca’ de Lupo e il Vara Chardonnay. Il Lambrusco ha un colore rosso rubino intenso, al naso i profumi sono ben percepibili, con frutti di bosco maturi. Per lo Chardonnay percepiamo note agrumate e floreali, vivace e fresco è un ottimo vino per accompagnare piatti a base di pesce, ma anche salumi di qualità, appunto.
L’ultima tappa del tour prevede la visita all’acetaia, alla scoperta dei ritmi lenti e dei pazienti processi di produzione dell’Aceto Balsamico di Modena e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia.
È un capolavoro dal gusto Italiano, l’Aceto Balsamico Tradizionale è sicuramente uno dei prodotti più antichi e prestigiosi, e ciò che assaggiamo ci parla di un purissimo concentrato di delizia. Invecchiato oltre i 18 anni la selezione argento, riposa nella quiete delle acetaie inalterato in tutto il suo vigore. Dolce e agro ben equilibrato, vellutato e sapido con le sue note scure cariche e lucenti: una densità che ci ha letteralmente conquistati.
(La produzione comprende; Aceto Balsamico di Modena IGP Selezione Ferrarini, Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, Aragosta 12 anni, Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, Argento 16 anni, Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, Oro oltre 25 anni).
Degustazione a buffet apparecchiato di specialità Ferrarini per la sosta gourmet del pranzo. Un appuntamento con la tradizione Ferrarini che si conclude in pieno appagamento. Una menzione speciale va all’assaggio del Prosciutto Cotto Alta Qualità Ferrarini, prodotto di punta dell’azienda.
È, quindi, importante essere sempre consapevoli del proprio valore: Ferrarini prima di essere una grande azienda, è passione, missione; una storia fatta di sacrifici, e testimonianze preziose. Oggi questi luoghi, la sua realtà ci hanno permesso di capire cosa c’è dietro a un nome leader come Ferrarini ma, cosa più importante, abbiamo appreso che, come ogni eredità che si tramanda, tutto parte dalla famiglia, ed esattamente come allora questo valore non si tramuta. Ferrarini ci ha accolto nella quotidianità della sua casa.
Grazie Ferrarini!