E birra sia – Birra Castello, aringa e mais

Birra Castello” e aringa … Una degustazione semplice e perfetta.
Di Rossella Di Bidino

Un piatto semplice e una birra semplice?
Ma com’è fatto un piatto semplice? E una birra semplice?
Per me sono due entità non certo filosofiche che si fanno apprezzare per quello che sono: buone!

Come successe a Natale, anche a Pasqua sono tornata alle origini.
In quel di Roma mi son munita di un prodotto FriulTrota come l’aringa sciocca. Sciocca come il pane toscano, ossia senza sale. Aringa sciocca e delicatamente affumicata. Di suo non richiederebbe altro per essere apprezzata ma a volte ha senso strafare.
Accanto ho poggiato in tavola in un altro prodotto friulano come la Birra Castello. Questa viene prodotta a San Giorgio di Nogaro (Udine) dove ha recuperato uno stabilimento della Birra Moretti. Sotto questo marchio ricadono anche altre birre come la Birra Pedavena e Birra Dolomiti.

Un pranzo semplice, letteralmente in famiglia, anzi nella mia piccola tribù composta da me e mio marito.
L’aringa è stata testata con lenticchie, come nella ricetta che trovi qui sotto, ma anche con  farro e pasta corta integrale. L’abbinamento col farro è stato votato il migliore. Ingredienti facoltativi sono la carota e la buccia del limone. Lo zatar,  mix di spezie dell’area mediterranea, può essere eliminato o sostituito con poco origano o timo. Di sicuro però l’aringa sciocca deve starci.

Se ne consiglia il consumo tra una chiacchiera, una risata e qualche sorso di Birra Il Castello Premium.
Premium Lager affascina subito per il suo colore. Dorato, pulito, senza residui.
Il sapore è forse semplice ed equilibrato. Anche da sola  è una birra che sa farsi apprezzare coi suoi 4.8%.
E forse ha ragione chi la produce a scrivere sulla bottiglia “La storia è tutta da scrivere“.  Dopotutto ben sostiene il buon umore e la buona compagnia: ingrediente base per una buona storia.

Lenticchie con aringa
Categoria: insalata, cereali, primo
Autore: Rossella Di Bidino
Preparazione: 40 mins
Cottura: 30 mins
Complessivo: 1 hour 10 mins
Porzioni: 2
Le dosi sono indicative. Si tratta di uno di quei favolosi piatti che possono essere personalizzati ed adattati a quello che si ha. Al posto delle lenticchie si può usare del farro perlato o della pasta integrale.
Ingredienti
  • 180 gr lenticchie (che non richiedono ammollo)
  • olio extra vergine d’oliva
  • 50 gr Aringa Sciocca
  • 1/2 porro
  • 1 ravanello rosso
  • (opzionale: 1 carota)
  • 1 cucchiaino di zatar
  • pepe nero macinato sul momento
  • un pizzico di sale integrale
  • la buccia grattugiata di mezzo limone
Preparazione
  1. Versare in una pentola dell’acqua e aggiungere le lenticchie.
  2. Cuocere per 20-30 min le lenticchie finchè saranno lesse. Non esagerare, le lenticchie devono mantenere una certa consistenza dato che verranno utilizzata per una sorta di insalata ricca.
  3. Intanto, pulire le verdure.
  4. Tagliare a rondelle il porro ed il ravanello.
  5. Tagliare a dadini l’aringa.
  6. Versare 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva in una pentola.
  7. Saltare per pochi minuti le verdure e l’aringa sul fuoco.
  8. In un’ampia ciotola versare 1 cucchiaio di olio.
  9. Aggiungere il sale, lo zatar, il pepe macinato e la buccia di limone grattugiata.
  10. Una volta cotte le lenticchie scolarle.
  11. Versarle nella ciotola e mescolare.
  12. Aggiungere le verdure e l’aringa e mescolare.
  13. Servire.
Note

Le lenticchie possono essere servite sia calde che fredde.

Mi son concessa uno sguardo agli ingredienti della birra.
Come spesso accade per molte birra cosidette commerciali appare il mais oltre il più ovvio orzo, utilizzato come si deve sotto forma di malto d’orzo. Il ricorso al mais viene giustificato per le birre “commerciali” dalla necessità di dare un sapore più secco, secondo taluni piatto e far risaltare il tasso alcolico. Altre etichette utilizzano il riso al posto dell’orzo e del mais. Tali scelte sono dovute a fattori commerciali, il prezzo del mais è molto competivo rispetto al malto d’0rzo.  Attenzione però non tutto il mais vien per nuocere.
Esistono delle qualità buone di mais, come il ottofile, pignoletto, belgrano, che costano ancor più dell’orzo e sanno ben caratterizzare la birra prodotta.
Tornando alla Lager Premium di Birra Il Castello sì c’è il mais, ma anche il malto d’orzo. Non si avverte odor di mais, il carattere beverino della birra c’è tutto. Ma io non mi vergogno a classificare queste birra come semplice, buona ed onesta. Sennò sulla mia tavola non sarebbe mai stata servita e non avrebbe fatto da compagna all’insalata di lenticchie.

Che ne pensi di questa tavola tutta udinese tra aringa e birra?

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