La Dark Ale che ti conquista assieme ad un pizzico di ricotta.
Di Rossella Di Bidino

“Veramente buona”
Il primo, non unico, commento che la Old Tom ha avuto il coraggio di ricevere.
Sì, è una birra coraggiosa non tanto per il carattere, piuttosto perchè da uno scaffale di Eataly vestita di nero, con un gatto che fa l’occhiolino da sopra la birretta è riuscita a conquistarmi. Ammetto che l’etichetta è piuttosto intrigante: avvisa che ci sono sentori di Porto verso il finale del o meglio dei sorsi, nonchè accenna furbescamente ad un sapore pepato. Umm
L’ho presa, titubante, dato che nella mia ignoranza il nome Old Tom non era mai stato ancora svelato. Così il gatto del birrificio Robinsons, che si dice si chiamasse Old Tom, è venuto a perlustrare anche casa mia e qualcosa mi dice che gli lasceremo la porta aperta a lungo.

Al primo sorso ti sentirai in un pub inglesi, uno di quelli seri. Mobili in legno scalfiti dal tempo, pochi ed essenziali tavoli e sedie. Pareti scure, luce fioca e forse l’ispettore Barnaby che arriva ad un certo momento. Con l’apparente discrezione inglese l’Old Tom si acquieterà accanto a te, fino a ronfare al tuo secondo sorso. E’ una birra per vecchi sornioni, che sanno che dopo un sorso di birra il mondo diventa più accettabile.
Senza portarti dentro alla lotta volontaria della CAMRA (Campaign for Real Ale), fatta di Ale e pub veri, ti suggerisco semplicemente un abbinamento. Veloce da farsi, ideale per una di quelle serate in cui si torna dal lavoro sfiniti. Forse non si è lavorato tanto, ma la concentrazione spesa tra progetti e colleghi si fa sentire. Ecco che con due rotoli di pasta sfoglia, della ricotta e del pecorino, un tocco deciso di pepe ne esce uno stuzzichino. Se la birra è furba come un gatto, anche la ricetta lo è grazie alla spezia più ruffiana che conosca: la noce moscata. Da quanto ho scoperto come sa giocare sapientemente nell’equilibrare i sapori in zuppa di zucca dell’Est Europa, è diventata per me simbolo di sapiente diplomazia.

- 2 rotoli di pasta sfoglia
- 200 gr ricotta fresca
- 60 gr pecorino erborinato
- abbondante pepe nero macinato sul momento
- Per decorare:
- latte
- noce moscata macinata
- Preriscaldare il forno a 210°C.
- Nel frattempo, stendere il primo rotolo di pasta sfoglia sulla teglia, ricoperta con carta da forno. Io ho usato i rotoli rotondi di pasta sfoglia, ma la scelta tra rotondo o rettangolo non incide di certo sulla ricetta.
- In una ciotola mescolare assieme la ricotta, il pecorino grattugiato sul momento ed il pepe.
- Distribuire uniformemente la crema ottenta su tutta la pasta sfoglia.
- Ricoprire con l’altro rotolo di pasta sfoglia.
- Tagliare con un coltello affilato a quadrotti il tutto. Io ho tagliato prima 6 strisce da un lato e poi, delicatamente, altre 6 strisce nell’altro senso.
- Spennellare il tutto col latte e distribuirci sopra la noce moscata macinata, avendo cura di distribuire anche questa uniformemente.
- Cuocere a 210°C per 20-25 minuti.
Si mangia sia caldo che freddo.
Lo stuzzichino di ricotta e pepe è finito pure nel lunch box del giorno dopo. E la voglia di Old Tom permane. C’è voglia di riportarla in terrazzo per un altro aperitivo. Agli amanti della grafica consiglio anche un giro nel sito internet di Old Tom Beer. La rappresentazione del processo di produzione è molto trendy.
Per la cronaca, la birretta, alias il “tappo” della bottiglia, è ancora poggiata sul tavolo di casa. Quel gatto ci ha veramente conquistato!