E birra sia – ReAle

Farsi largo nel mondo delle Ale a sorsi di ReAle.
Di Rossella Di Bidino

Di che cosa fosse una Ale non ho ancora parlato, mi sono solo concessa i sorsi di una Dark Ale, ho accennato alla CAMRA ma nulla di più. E oggi vorrei scrivere di quando ho bevuto la ReAle senza dirti prima di tutto cosa diamine sia una Ale?
No, non posso essere così egoista 🙂

Ale, come forse anche il più distratto può capire, è un tipo di birra. E’ una classe di birre in realtà molto ampia. Di sicuro una Ale è ben diversa da una Lager, tanto per cominciare a mettere dei paletti. Le Ale sono ottenute usando lieviti che amano darsi da fare in superificie, infatti le Ale sono birre ad alta fermentazione. Mentre le Lager sono le birre a bassa fermentazione, i cui lieviti quindi non salgono in superficie nel tino di fermentazione. Le temperature richieste dalla fermentazione sono anche diverse tra Ale e Lager. Le birre ad alta fermentazione con una temperatura di 15°-24° C fermentano rapidamente, in massino una settimana. Mentre le Lager prediligendo “climi” più miti, 7°-13°, richiedono per la fermentazione dai 5 ai 10 giorni in media.

A parte questi dati tecnici, il mondo delle Ale presenta molte sfacettature. Ti basta confrontare il colore tra la ReAle e la Dark Ale di un post di qualche giorno fa. Ti sembrano la stessa cosa?

La ReAle è una birra italiana. “La prima, l’originale, l’unica reale” così scrive chiaramente La Birra del Borgo di Borgorose (Rieti). Appartiene alla banda della APA, American Pale Ale, anche se si dichiara ispirata alle IPA, Indian Pale Ale. Le American Pale Ale nacquero quando i microbirrifici americani sfruttando ingredienti Made in USA cominciarono a simulare le British Pale Ale. Oops un’altra Ale, ancora. Ma quando finiscono?!
Calma, calma, procediamo con ordine. Detto cos’è una APA è tempo di dire cos’è un’IPA. Semplice, è una birra ricca di alcol e luppoli e che sortì un gran successo nell’India brittanica sulla fine del 19° secolo e sembra che questa popolarità duri a tutt’oggi.

E la ReAle, quella vera e non le sue edizioni speciali?
“La prima, l’originale, l’unica ReAle” ha un colore ambrato, schiuma persistente, gusto luppolato. Sentori agrumati e pepati non mancano. Una birra che rientrata nel mio tram tram birraio e non se ne vuole andare più.
Per me è la birra che prendo nel pub preferito, quella che scaccia i pensieri al termini delle onnipresenti giornate di lavoro. Il suo sapore ricco allontana di qualche ora le banali preoccupazioni. E’ la birra del ristoro serale. Nonchè è la stata la birra della mia proposta di matrimonio. Ma questa è un’altra storia ed il suo incanto è solo mio :), mentre una ReAle la puoi assaggiare anche tu. O la può raccontare anche il suo alter ego: Leonardo Di Vincenzo.

Qui a Roma si trova piuttosto facilmente tra beershop, pub ed eventi. Tanto che, qualche volta, diventa la birra anche di qualche aperitivo casalingo e viene persino abbinata ad un patè di olive nere speziato.

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