E birra sia – Un primo sorso: Hoegaarden

Honestcooking.it dà il benvenuto a Rossella e alla sua rubrica in cui si parlerà di birra con una birra davanti. Rimanendo lucidi.
Di Rossella Di Bidino

hoegaarden

E birra sia.
Ciò che è ovvio è che si parlerà di birra.
E se ne parlerà con una birra davanti.

Lo spirito sarà proprio quello del “è tutto possibile” che un sorso di birra può regalare dopo una giornata di lavoro.

Il tono sarà rinfrescante, come la Hoegaarden di cui si parlerà tra poco.
Una pinta di birra nasconde storie e particolarità che racconterò ma senza mettermi in cattedra a spiegare.
Seduta al pub o al tavolo di casa, comunque sempre tra amici, vagherò lucida tra una birra e l’altra.

Bionde o rosse, Ale e Pilsner, una dopo l’altra proveremo i vari tipi di birra, suggerirò abbinamenti che sappiano andar oltre le patatine. Dichiarerò i miei gusti e i caratteri della birra, perché l’assaggio del primo Lambic o Gueze deve essere consapevole.

Amare ed acide, beverine e da meditazione non ci fermeremo di fronte a niente (spero). Italia, Belgio, Germania e molto altro. Due passi in viaggio con un bicchiere in mano non verranno disdegnati. Casomai un po’ di sidro me lo concederò, ma la prima donna sarà sempre lei: la birra.

Per il primo sorso ecco una birra bianca, Blanche o Wit, direttamente dal Paese che mi ha fatto letteralmente innamorare delle birre: il Belgio.

Non tutte le birre son fatte d’orzo. La Hoegaarden è una birra di frumento con sentori di arancia, limone, coriandolo, che si colgono fin da subito al naso. Velata grazie appunto  al frumento non maltato.  La schiuma è persistente e cremosa. Beverina ed estiva.  Rinfrescante.

La Hoegaarden fu fondata da Pierre Celis a metà degli anni Sessanta nelle Fiandre. Nel 1985 un incendio distrusse parzialmente la fabbrica. Si rese allora necessario un intervento di capitale da parte del gruppo InterBrew. Pierre Celis però non si fermò, dopotutto è lui, si dice, che abbia salvato la Blanche dall’oblio. Quando fondò il suo birrificio, l’ultimo produttore di Wit (o Blanche) aveva già chiuso da un decennio.

Hoegaarden…Quanti ricordi del mare del Nord che tornano alla mente. Mischiando ricordi e i sentori di Hoergaarden nasce la ricetta che propongo in abbinamento Veloce da farsi. Il pompelmo rosa vuole richiamare la nota agrumata della birra, il pesce vuole dare un tocco più reale ai miei ricordi e farmi sentire ancora sul pontile di Ostenda ad osservare il cielo velato, mentre mi perdo nel bicchiere velato anch’esso di questa Blanche.

Crema di sardine per la Hoegaarden
Categoria: Antipasti
Autore: Rossella Di Bidino
Preparazione: 15 mins
Cottura: 5 mins
Complessivo: 20 mins
Porzioni: 6
Una crema di yoghurt greco, sardine e pompelmo rosa.
Ingredienti
  • 2-3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
  • 60 gr sardine in scatola
  • una punta di cucchiaino di cumino
  • una fetta di cipollotto tagliata a dadini
  • succo di pompelmo rosa (max 1 cucchiaio)
  • pepe nero macinato sul momento
  • buccia grattugiata di pompelmo rosa (max 1 cucchiaio)
  • 250 gr yoghurt greco
Preparazione
  1. Si comincia con mettere 2-3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva in padella.
  2. Si taglia a dadini una fetta sottile di cipollotto.
  3. A fiamma media si saltano in padella alcuni minuti le sardine, schiacciate con una forchetta, con l’olio, il cipollotto e la punta di cucchiaino di cumino.
  4. Dopo alcuni minuti si aggiunge il succo di pompelmo rosa (circa 1 cucchiaio di succo).
  5. Dopo al massimo 5 minuti di cottura si aggiunge il pepe macinato.
  6. Si spegne la fiamma e si lascia raffreddare.
  7. Nel frattempo si mescola lo yoghurt greco con la buccia grattuggiata di pompelmo.
  8. Infine, si uniscono tutti gli altri ingredienti già cotti.
  9. Lasciare in frigo un’oretta, affinchè i sapori si amalgamino, e servire con crostini o crackers non salati.
Note

Da preparare in anticipo

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