Luca è stato nel nuovo Basara Milano, in Corso Italia. Ottima situazione, piatti e idee di grande livello per un’esperienza inedita e coraggiosa della cucina giapponese.
Di Luca Maruffa

Basara è un marchio nato qualche anno fa a Milano, con l’apertura in Via Tortona 12. “Basara” ha sempre indicato chi non si comporta secondo gli usi e i costumi del proprio tempo, ma ricerca uno stile di vita personale. Coerenti con questo idea Danilo e Hiro, persone con percorsi umani e professionali molto diversi, hanno dato vita a un concept di successo nella già affollata (ma spesso perlomeno discutibile) offerta di ristoranti giapponesi a Milano. Tratto distintivo del format è quello di puntare molto sul take away, che nella prima sede di Basara, quella in via Tortona, funziona benissimo.
La cucina giapponese non è quella che prediligo: ho provato diverse volte, nel corso di questi anni, ad avvicinarmici, anche grazie ad amici assolutamente increduli nel constatare come non rientrasse nei miei gusti, ma non c’è stato verso di riuscire a farla mia, ad abbandonarmici totalmente. Non c’è dubbio sul fatto che questa cucina non sia rappresentata solo dal sushi, e realtà come Basara stanno a dimostrarlo, puntando anche su altre espressioni della cucina giapponese.

Basara ha aperto ora in Corso Italia, al numero 6, e io sono stato fortunato a essere invitato a una serata di degustazione insieme a colleghi e amici. Vi dirò in tutta sincerità che sono rimasto colpito dall’esperienza Basara in tutte le sue caratteristiche.
Quella strettamente culinaria è sicuramente di livello altissimo: materia prima eccellente, combinazioni interessanti con elementi certamente più “occidentali” e una presentazione degli assaggi in degustazione che non ha lascia nulla al caso. Un approccio insolito e che riesce a creare uno stile adatto ai palati di questa parte del globo pur proponendo la varietà e la qualità della tradizione giapponese. E’ così che nasce la Tartare di gamberi siciliani e Mela Fuji con stracciatella: quest’ultima amalgama il pesce crudo in grande morbidezza. Che dire poi, solo per fare un esempio, della Ventresca di tonno scottato, servita con pesto di noci e soya? Un abbinamento riuscitissimo. Solo per questo varrebbe la pena ritornarci.

Parte fondamentale dell’esperienza Basara è la pasticceria, che si fa largo con grandi novità rispetto a quella del ristorante di Via Tortona: cosa dire dei tiramisù presentati? Quello al sesamo nero e al tè verde si esprimono in modo delicato e indimenticabile. Per non parlare della Mousse all’umeshu (liquore che si ottiene dalle prugne verdi Un sorprendente e riuscitissimo ardire: a chi storce il naso, perché purista della ricetta del tiramisù su cui tanto si dibatte, dico che si trova nel posto sbagliato, perché secondo chi scrive, le contaminazioni sono necessarie al progredire di qualsiasi disciplina. L’importante è avere il proprio gusto, l’attitudine e gli strumenti per osare. A quanto pare Hiro non è sprovvisto né di rigore né di capacità di interpretare al meglio il gusto della città in cui lavora. Ha uno stile, e lo stile è misura di (quasi) tutto nella cucina contemporanea.

Una caratteristica che ho apprezzato del nuovo Basara é sicuramente la qualità dello spazio: largo a una cucina/laboratorio in cui sperimentare (verranno organizzati dei corsi in collaborazione con L’Associazione Culturale Giappone in Italia) e lavorare in armonia, affiancata da una sala con pochissimi tavoli. Ambiente che unisce il calore di alcuni ristoranti europei con un’essenziale pulizia delle linee. Le voci non rimbombano, il cenare diventa naturalmente elegante e rilassato. Per chi, come me, crede che servizio in sala e ambiente facciano almeno il 50% della soddisfazione percepita del cliente, Basara potrà diventare una bella abitudine.
Basara Milano – Sushi Pasticceria
Corso Italia 6
Tel: 02 72020141
Lunedì – Venerdì 12:00–15.00 e 18.30-00.30
Sabato 12.00-15:00 e 18.30-00.30