Erta di Radda – Smarrimento e ritrovamento enologico

Perdersi tra il Chianti e Montalcino bevendo qualche bottiglia della cantina “L’Erta di Radda”.
Di Martina Mattioli e Massimiliano Capucci

Direzione Grosseto.

Mi perdo tra il Chianti e Montalcino. Dopo tanto girovagare, ritrovo la retta via a Radda in Chianti, con i suoi vini fini, quasi francesi, morbidi e sensuali. In modo particolare, dopo alcune storiche conferme, Poggerino e Montevertine, trovo novità piacevoli nell’azienda “L’erta di Radda”. Vini “coltivati” in modo moderno e morbido, eleganti e fini. Mi perdo in piacevolezza al primo impatto, con sentori istintivi, senza troppi fronzoli, che ti fanno subito dire a te stesso, “è buono!”. Tre vini: un bianco (trebbiano e malvasia), un chianti (ricetta classica), ed un vin santo, espressione massima, dell’azienda e di vin santo. Buono come pochi, da bere fino allo sfinimento, delle loro riserve. Bravo Diego, avanti così!
Ah…… il navigatore funzionava bene…..io ero a Wine Town…..complimenti anche a loro, in questo periodo di grande fatica……..

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