La cronaca di “Formaggi in Villa”, evento interamente dedicato ai formaggi.
Di Martina Mattioli e Massimiliano Capucci
Dopo una settimana di notti quasi insonni eccomi in macchina (pura follia!!), pronta a macinare ben 600 chilometri pur di non perdermi la mia grande passione….i formaggi!
“Formaggi in Villa” è una manifestazione giunta alla terza edizione, che si svolge a Villa Braida, architettura veneta dell’800, che oggi ospita un elegante hotel-ristorante. Lo slogan dell’evento “il formaggio italiano al 100% protagonista in cucina” vuole sottolineare l’obiettivo dell’organizzatore, Alberto Marcomini, di valorizzare i formaggi prodotti con solo latte e caglio italiano, attraverso la realizzazione di numerosi piatti in cucina.
Fulcro infatti della manifestazione e novità di questa edizione è la presenza di laboratori con i produttori di formaggio e show cooking, in cui chef di fama e del territorio propongono squisiti piatti con i formaggi presentati al pubblico.
Io ho avuto la fortuna (e anche l’astuzia direi, visto che ho prenotato con quasi un mese di anticipo) di osservare da vicino due ragazzi veneti, molto giovani, ma che hanno già fatto parlare di sé e sicuramente sono proiettati in alto: Lorenzo Cogo, de El Coq e Alessandro Dal Degan del ristorante La Tana.
Cogo, ventisettenne di Marano Vicentino, usando i fantastici prodotti del Caseificio Aristeo ci ha subito deliziato con un’insalata, sapida e “viva”, come la crescita che ha voluto simboleggiare, partendo dalla terra e arrivando ai germogli, ai fiori e ai petali di rosa, rigogliosi perché innaffiati da un’acqua pregna di argilla e dei suoi sali minerali.
Il secondo piatto, cannelloni di acqua al pomodoro ripieni di ricotta con polvere di mandorle tostate, semi di basilico e zabajone salato fa l’occhiolino alla tradizione, ripensando e stravolgendo un simbolo della cucina della nonna italiana.
Ma se Cogo tra gli “addetti ai lavori” è nome noto, avendo addirittura 1 stella Michelin, una sorpresa, almeno per me, è stato Alessandro Dal Degan, anche lui giovane chef, pratico, estroso ma saldamente legato alla terra, un “economista”-artista, che mi ha letteralmente stupito con il suo riso con taleggio, uova di salmone, verza essiccata, capperi, arancia e basilico, apparentemente sconclusionato, ma che produceva un’esplosione di sapore ad ogni boccone.
Una nota di merito alla qualità della materia prima, il riso carnaroli della Riserva
S. Massimo e il Taleggio Taddei, che è stato il co-protagonista, insieme al legno di faggio con cui è stato affumicato il brodo, anche dei ravioli di polenta.
Dopo essermi dilungata su queste degustazioni come posso fare a parlare dei più dei 60 banchi d’assaggio dei formaggi?
Da perdere la testa…dopo aver girato tutte le sale mi sembrava quasi di non avere più l’orientamento, in una sorta di estasi, di bramosia di assaggiare, conoscere, assaporare…
Non posso però esimermi dal fare tre nomi su tutti: Latteria di Branzi, con il Formai de Mut e lo Stracchino all’antica delle Valli Orobiche, dai sapori unici e inimitabili, Caseificio S. Rocco, per il suo Asiago, dolce ma presente al palato e infine la manteca-burrino del Caseificio di Nucci: certo, non sarà per le modelle, ma il godimento è assicurato!
“Fomaggi in Villa”
Villa Braida, Mogliano Veneto (TV)
2-4 marzo 2013