Mauro ci racconta la sua esperienza a Formaggio in Villa 2014, che a Mogliano Veneto mette in scena i migliori formaggi italiani.
Di Mauro Gambarotto

Si è chiusa anche la quarta edizione di Formaggio in Villa, l’annuale manifestazione che si svolge nella suggestiva Villa Braida in Mogliano Veneto (TV). Come si può facilmente intuire dal nome, il formaggio è il protagonista assoluto della manifestazione.
Ma di cosa si tratta? Formaggio in Villa è la “rassegna nazionale dei migliori formaggi italiani”, diretta emanazione di Alberto Marcomini, il noto scopritore e stagionatore di formaggi. A testimonianza dell’importanza acquisita, per questa edizione gli organizzatori stimano di superare le 8.000 presenze, numero di assoluto valore.
A rendere la tre-giorni particolarmente interessante è la formula: infatti, oltre ai banchi d’assaggio dove gli avventori possono degustare e conversare con i produttori, vi sono una serie di laboratori e degustazioni guidate con abbinamento a vini e birre artigainali.
Altro aspetto che personalmente trovo molto interessante è la possibilità di poter acquistare direttamente ai banchi d’assaggio. Formula molto utile al produttore, ma anche agli appassionati buongustai che così non si portano a casa solo brochure e biglietti da visita.
Nella sua breve storia, anno dopo anno, Formaggio in Villa ha sempre introdotto novità e sperimentato nuove formule di coinvolgimento del pubblico, pur rimanendo sempre fedele alla propria missione. Anche quest’anno sono state allestite un’area dedicata ai salumi, riservata alle eccellenze della produzione nazionale, e una alla pizza, espressione dei grandi pizzaioli italiani. La novità dell’edizione 2014 è stata l’area dedicata allo Street Food: “tendenze culinarie nate sulla strada, oggi nelle tavole”.

E come è andata? Da affezionato avventore per me è sempre un piacere partecipare a Formaggio in Villa, incontrare volti noti e conoscere nuovi produttori e aziende casearie. E non c’è anno in cui non porti a casa la “spesa” per poi condividere il sapere acquisito con altri amici amanti della buona tavola.
Apprezzo molto la dimensione quasi intima della manifestazione – se paragonata ad altre situazioni simili – fatto che permette di colloquiare e confrontarsi con i produttori. É un processo di formazione diretto, un trasferimento di conoscenza che porta a uno nuovo livello di consapevolezza su ciò che mangiamo. Eventi come questi ci insegnano a diventare consumatori critici, quel tipo di consumatore di cui hanno vitale bisogno le aziende che puntano all’eccellenza per potersi distinguere dalla massa di prodotti indifferenziati.
Purtroppo in mezzo a molte raffinatezze, c’è stato chi – nella zona Street Food – non offriva un’adeguata qualità del prodotto, né si approcciava correttamente allo spirito della manifestazione. Alla prossima edizione vedremo se anche gli organizzatori la pensano come me.
Sono certo che il futuro di Formaggio in Villa sarà più che roseo, ma temo che gli spazi di Villa Braida non potranno contenerla ancora per molto.