Stefania ci racconta Friuli Doc, successo dedicato alle specialità culinarie friulane.
Di Stefania Maurigh
Con una quattro giorni interamente dedicata alle specialità culinarie friulane, il capoluogo udinese ha bissato il successo ottenuto negli scorsi anni, dalla fortunata e ormai più che consolidata rassegna gastronomica “Friuli Doc”. Anche questa nuova edizione, infatti, si è rivelata un appuntamento davvero imperdibile e allo scandire dello slogan “Storie di vite e di vino”, la più importante vetrina dedicata alle specialità enogastronomiche e artigianali, si è presentata in tutto il suo splendore. Mantenendo intatta storia e tradizioni, ma con un occhio di riguardo all’innovazione – novità assoluta, la creazione di una App dedicata, per smartphone e tablet – , la kermesse è infatti riuscita a coinvolgere non solo il capoluogo udinese, ma l’intera regione e le vicine Slovenia e Austria, creando così anche una nuova occasione di promozione e rilancio territoriale.
Per questa edizione 2013 è toccato a Joe Bastianich, istrionico giudice di MasterChef USA e MasterChef Italia, tenere a battesimo, giovedì 12 settembre, la XIX edizione della rassegna made in Friuli Venezia Giulia.
Legame speciale quello tra il famoso imprenditore e l’intera regione – ormai nota la gratitudine che Bastianich nutre verso la terra che ha accolto la famiglia dei nonni, esuli istriani, prima del viaggio americano -, testimoniato dallo stesso Joe: «Più di tutti i suoi prodotti, il più grande orgoglio di questa terra siete voi, il popolo friulano» e ancora «avete dei prodotti di grandissima qualità. […] e da oggi avete anche un nuovo ambasciatore del Friuli nel mondo: Luca Manfè, il cuoco di Aviano che ha vinto MasterChef Usa ed è andato in finale proprio grazie al frico».
Indossato il grembiule della manifestazione, Bastianich, elegantissimo nel suo abito scuro, ha poi avviato ufficialmente la rassegna tagliando il nastro tricolore. Inaugurazione con il botto e belle giornate settembrine hanno contribuito a confermare il successo della kermesse, anche se alla fine non c’è stato record e il primato è rimasto quello targato 2008. Un’edizione che ha comunque registrato una crescente partecipazione di pubblico; grande soddisfazione, quindi, da parte degli operatori e tutto esaurito in tantissime delle iniziative proposte: dagli show cooking ai laboratori, dalle degustazioni agli incontri con gli esperti del settore. Interessanti gli show cooking di Daniele Persegani, Giovanni Gandino e Franca Rizzi, ma devo svelare che personalmente, ai grandi nomi di richiamo, preferisco decisamente le tranquille passeggiate alla scoperta dei chioschetti o degli stand più rustici e genuini. Tante le proposte offerte attraverso un’ideale mappa dei sapori capace di abbracciare l’intero centro cittadino, ma la tappa che non è assolutamente potuta mancare nel mio “Doc-tour” è stata quella in piazza Duomo!
Specialità e sapori della Carnia, sono da sempre i miei “must”; nel menù proposto erano presenti piatti come: i tradizionali cjarsons, il toç in braide, i famosi salumi di Sauris, i formaggi della Latteria di Ovaro – dalla ricotta, al Montasio…- , i dolcissimi strudel di mele di Enemonzo, uno spettacolo solo a vedersi e poi la birra artigianale Zahre Beer, non una birra, ma la birra integrale prodotta a Sauris ( e ho detto tutto! Ndr).
C’èra davvero l’imbarazzo della scelta, ma alla fine mi sono decisa per le specialità della Pro Loco Sutrio. Arrivata allo stand ho notato immediatamente la coda, ma non mi lasciata scoraggiare e pazientemente mi sono messa in fila, perché come diceva il filosofo Gotthold Lessing: «L’attesa del piacere, non è essa stessa piacere?». In effetti, mi ha provocato una certa soddisfazione aspettare il mio turno e nel frattempo sbirciare oltre le tendine, per vedere le signore più esperte destreggiarsi con estrema naturalezza in cucina. Da un lato c’èra chi affettava le mele, chi le immergeva nella pastella e chi si trovava già pronta in postazione cottura, dall’altra parte, invece, c’era lo staff impegnato a porzionare il frico e a servire la polenta ancora fumante. Alla Pro Loco di Sutrio, ognuno aveva un suo compito ben preciso e la macchina organizzatrice funzionava quindi, che era una meraviglia – pensate che ogni turno coinvolgeva ben 25 persone! -; il risultato finale ovviamente è stato ottimo e le lunghe code – che venivano comunque smaltite velocemente e senza grossi problemi – per un piattino di frittelle o per una porzione di frico, polenta e cappucci, ne sono state la testimonianza più vera.
Poco più in là, era invece la Pro Torlano – Nimis ad aver allestito un gazebo interamente dedicato alla mescita dei propri vini. L’indicazione geografica, già sinonimo di garanzia, mi ha spinto verso un’altra tappa obbligatoria; come facevo, infatti, a non accompagnare le deliziose e morbide frittelle di mele con un buon calice di raffinato Ramandolo? Ho scelto il Ramandolo Passito; il colore era un bel giallo dorato e intenso, il sapore pieno e vellutato ha avvolto immediatamente il palato, regalandomi sensazioni gradevolissime. Finito di sorseggiare lentamente il mio calice, per apprezzare tutte le note sprigionate dalle uve passite, compiaciuta, ma soprattutto rinfrancata nel corpo e nello spirito, ho proseguito la mia passeggiata alla scoperta di altre prelibatezze regionali.
A conclusione della rassegna, soddisfazione anche da parte del primo cittadino Furio Honsell: «La migliore edizione da quando sono sindaco. Un viaggio attraverso le eccellenze di un territorio che di anno in anno riesce a rinnovarsi e a sorprenderci con qualche straordinaria novità. Ho visto le persone felici come non mai, senza eccessi e con più spazi per la socializzazione».
Nonostante il budget ridotto, bilancio più che positivo, dunque, per Friuli Doc 2013, e già si pensa ad organizzare qualcosa di speciale per la prossima edizione, la XX.