Gita vinosa dal percorso a dir poco singolare. Prima in Umbria poi a Montalcino. Oltre 400 km di risate…e di bevute!
Di Ivan De Chiara
Una valutazione superficiale delle distanze può generare una strampalata domenica. Non c’è altra spiegazione se prenoti una visita in Umbria alle 10 e altre 2 nel pomeriggio a Montalcino! Potrei dare la colpa alle nuove mappe dell’iphone.. Comunque domenica sono andato (con i miei enocompagni gitani) a Bevagna, curiosi di vedere il famoso Carapace, ovvero la cantina della Tenuta Castelbuono realizzata da Arnaldo Pomodoro. Un tartarugone di rame molto fico tra le colline del sagrantino. Non è uno stile di cantina che mi coinvolge più di tanto, dato che opere del genere mettono per forza di cose in 2° (o 3°) piano il vino ma avranno avuto le loro buone ragioni. Quando vado a visitare una cantina voglio parlare di vino, bere vino, vedere vino (non necessariamente in quest’ordine).
Dopo 2 ore abbondanti di macchina siamo arrivati a Montalcino e abbiamo visitato prima le Potazzine e poi le Ragnaie. Avevo degustato diverse volte i vini di queste aziende trovandoli sempre ottimi e infatti non hanno deluso le nostre aspettative. Alle Potazzine abbiamo prima assaggiato l’ottimo Rosso di Montalcino, fresco fruttato e succoso ma per niente banale per poi passare a 2 annate di Brunello. Sia il 2007, già molto equilibrato, che il 2005, sulla via della maturità, entrambi figli di annate non memorabili, ma comunque in grado di generare ottimi vini. Certamente non hanno quella spalla acida che gli permetterà di sfidare i decenni ma ad oggi sono Brunelli perfetti per goderceli nel breve periodo.
Le Ragnaie sono un’altra azienda molto interessante, certificata biologica, che possiede varie vigne nel territorio di Montalcino. Una di queste è curiosamente la più alta (oltre i 600 m ) e a causa del disciplinare sono obbligati a non produrre Brunello con tali uve, ma Chianti colli senesi. Una vera fortuna per chi lo compra dato che è buonissimo e costa meno di 10€. Abbiamo poi assaggiato il loro Rosso di Montalcino trovandolo delizioso, ricco di profumi di chiodo di garofano, cuoio, arancia rossa, ruggine ecc.. Passati poi al Brunello abbiamo bevuto sia il base (odio dire base) che il Brunello di Montalcino “Fornace”del 2007 ed è stata l’ennesima soddisfazione del pomeriggio, perchè erano ottimi. Due Brunelli coi fiocchi. Abbiamo concluso con l’anteprima del Brunello 2008 (questa si che promette bene) che ci ha lasciato la certezza di ritrovarci presto!.
Oltre l’indiscutibile qualità di questi vini voglio anche sottolineare il grande rapporto qualità prezzo che hanno. Entrambe le aziende hanno prezzi onestissimi (rossi sui 15, brunelli sui 30/40), praticamente impossibile trovarli più bassi, come molto difficile è trovarli più buoni. Se siete curiosi attoadivenire li ha entrambi in vendita online.