Giovedì 23 giugno 2016, Honest Cooking ha partecipato all’inaugurazione ufficiale della nuova gelateria firmata Grom in largo Crocetta 1, a Milano.
Scritto da Isabella Scuderi
Gelaterie Grom, un caso di successo? oppure, un successo dovuto alla passione mossa dalla bravura di averci visto giusto, e lungo?
23 giugno 2016, Milano – Siamo alla presentazione stampa della nuova gelateria firmata Grom in Largo Crocetta, 1. Ad accoglierci Federico Grom, l’ideatore del brand, pronto a raccontarci una storia che ha un po’ più di un ottimo progetto, ma si racchiude in una favola moderna. Lo ascoltiamo.
Un manager e un enologo; l’idea è quella di fare il gelato come una vola, quello buono. Tutto nasce da un negozietto di 25 metri quadrati a Torino nel 2003; un investimento iniziale di 32.500 euro per socio, e un prestito bancario di 60.000 euro. Oggi GROM è un’azienda premium che rappresenta il gelato italiano nel panorama internazionale contando 67 negozi in Italia e in tutto il mondo.
Gli ingredienti di questo successo sono sicuramente la selezione delle migliori materie prime, nei cinque continenti, e la rinuncia ad utilizzare additivi coltivando solo frutta biologica nell’azienda agricola Mura Mura.
Per capire meglio, ecco le parole di Federico Grom:
“Produrre materie prime di alta qualità e cercare frutta diversa per gusti nuovi ci ha spinto alla volontà e alla necessità di far nascere Mura Mura, a Costigliole d’Asti: dieci ettari dove si pratica la rotazione delle colture di produzione di pere, fichi, albicocche, pesche, meloni, fragole.
In più, c’è un frutteto sperimentale atto a coltivare un’ottantina di varietà diverse di alberi da frutta per rendere ancora più deliziosi i nostri gelati.”
Nel 2004 nasce il laboratorio di Grom a Torino; qui le materie prime vengono lavorate e, da forma liquida, sono distribuite in tutti i punti vendita. Il secondo step di lavorazione del gelato avviene arricchendo la parte solida della miscela con i pezzi di frutta o altro, quindi mantecato al fine di ottenere la consistenza giusta.
Siccome noi giornalisti siamo curiosi, e come consumatori ancor di più, abbiamo fatto qualche domanda,
Qual è la vostra idea di gelato artigianale?
L’artigianalità e l’industrializzazione non possono stare nello stesso piano di produzione, specifica Federico; però nel processo produttivo l’utilizzo di alcuni macchinari rende precisa la manipolazione di alcuni frutti delicati che tendono a guastarsi più facilmente; allora si, in questo caso l’utilizzo diventa quasi un dovere, poi dal punto di vista manuale il fare artigianale in alcuni passaggi è la chiave di volta per un prodotto di successo, ma questo noi Italiani lo sappiamo fare davvero bene.
A ottobre 2015 la società è stata ceduta alla multinazionale Unilever, pur rimanendo autonoma e gestita dai due fondatori.
Di certo il gelato di Grom ha raggiunto un successo che pochi possono vantare e le file lunghe dei molti punti vendita non si smentiscono. Ma una domanda ai consumatori la farei ugualmente, cosa vi fa amare tanto Il gelato di Grom? è davvero per voi il gelato più votato? A voi il giusto gusto.