Casa Emilia Romagna: è stato inaugurato proprio in questi giorni questo concept store dove mangiare i piatti della tradizione emiliano-romagnola.
Di Blue Gavioli

Bologna, si sà, è conosciuta nel mondo per tre cose: gli spaghetti alla Bolognese, che non si capisce da dove arrivino, visto che noi non ci arrischieremmo di ingerire una cosa del genere nemmeno da morti, noi abbiamo le tagliatelle alla Bolognese, che sono ben altra cosa. Abbiamo la mortadella, (rinominata dagli americani solo Bologna) e abbiamo le due torri. Qui abbiamo I colli, San Luca e la Madonna, abbiamo i tortellini, le crescentine e il Pignoletto e poi abbiamo il salame, la torta di riso e un sacco di altre cose che gli stranieri non conoscono ma che ci hanno incollato addosso la nomea di città godereccia, città dove ci si nutre bene, città dove ci si diverte e dove il mangiare e il bere bene sono all’ordine del giorno.
In tempi di crisi la situazione in città è diventata pensante e, passato il periodo in cui tutto ci sembrava perduto e la pizza nel forno elettrico aveva raggiunto prezzi esorbitanti e qualità a dir poco sotto le scarpe, siamo riusciti a mantenere le nostre radici e portare avanti la nostra cultura gastronomica.
Abbiamo fortemente creduto che; si, è bello andare da Eataly o da Tramezzino, che sono fashion i ristoranti fusion o le hamburgerie, che va bene ci siano i Kebabbari di lusso, ma che la tradizione è sempre la tradizione e può convivere benissimo con altri gusti alimentari, ma noi siamo sempre bolognesi e andare da Tamburini a fare l’aperitivo a noi felsinei (anche se trapiantati) ci piace tanto.
L’Italia si muove, è un paese in evoluzione e mai come ora il Made in Italy sta spopolando, la città cambia ma si porta dietro il sapere di un passato che l’ha resa unica sotto tanti punti di vista. Se è vero che il cibo è cultura come dice Montanari, allora l’Italia di bagaglio ne ha da vendere e di cucina, noi dello stivale, ne sappiamo a pacchi. Probabilmente proprio per questa rivoluzione e per la voglia di cambiamento, si è verificata un’inversione di tendenza e si è ritornati alla base, al KmZero e la tipicità. Deve proprio essere stato questo a spingere Giovanni Tamburini, patron della salsamenteria che nel 2012 ha festeggiato 80 anni di attività, a rinnovarsi rimanendo saldo alle radici di una cucina tipica come quella Bolognese e creare un luogo, fuori porta dove si possano assaggiare i sapori della nostra terra. Prezzi giusti, buon cibo e ottimo vino, il tutto condito da un panorama mozzafiato e dalla cornice della settecentesca Villa Malvezzi di Bagnarola di Budrio: Casa Emilia Romagna.
Un concept-space, inaugurato proprio in questi giorni dove mangiare i piatti della tradizione emiliano-romagnola e acquistare i prodotti del territorio, in una villa con saloni decorati e cantine a volta profumate di salumi appesi. Casa Emilia-Romagna è composta da tre formule:
il Desco della Casa, una tavola unica per rimettere in moto il senso la convivialità dove si serve un menu fatto di piatti della tradizione realizzati con prodotti locali, che cambia ogni settimana, dall’antipasto al dolce al prezzo di 25€ compreso di un bicchiere di vino e l’acqua sempre offerta dalla casa.

La mitica Mortadella

Tagliatelle con verdure

La Cotoletta alla Bolognese
L’Osteria, accanto alla Grotta dei salumi e dei formaggi (con l’eccezione di un tavolo per un tête-à-tête esclusivo all’interno della Grotta) dove ci si trova immersi tra i profumi di prosciutti e salumi appesi, in un ambiente rustico. La degustazione prevede un Gran Piatto di salumi e/o formaggi, il buffet di dolci e frutta e un calice di vino, il tutto a 15€.

La Bottega e l’Osteria
La Grotta dei salumi e dei formaggi che sarà sempre a disposizione degli ospiti, per scoprire i prodotti emiliano-romagnoli e per selezionare, insieme allo staff di Casa Emilia-Romagna, cosa assaggiare.

La grotta dei salumi e dei formaggi
E poi c’è La Bottega, antistante alla Grotta, che offre una varietà unica di prodotti per garantire un viaggio nella tradizione gastronomica anche a casa.
La Villa si trasformerà, dunque, in uno spazio enogastronomico diventando il centro della conoscenza del cibo come momento attrattivo per turisti e consumatori. Guardiamo al futuro, è importante, ma ricordiamoci da dove beviamo per migliorare, ecco cos’è casa Emilia-Romagna, un passato futuribile, una possibilità rivolta in avanti.