Tradizione e america anni ’50 per preparare l’hamburger perfetto. Ecco a voi la nuova puntata di Let’s grill!
Di Matteo Tassi
Sunday, Monday, Happy Days.
Tuesday, Wednesday, Happy Days.
Thursday, Friday, Happy Days.
The weekend comes,
My cycle hums,
Ready to race to you.
(Happy days, Theme song)
Ci sono piatti che vengono ereditati dalla tradizione di famiglia, ed è cosa buona e giusta. Altri invece arrivano direttamente al nostro cuore, e al nostro palato, per strade secondarie.

Uno di questi è uno dei patrimoni della cucina al barbecue ed arrivò ,per la mia generazione, a cavallo degli anni ’80. Eravamo monelli, e il fenomeno paninaro doveva ancora deflagrare da Milano nel resto d’Italia. Cascasse il mondo al pomeriggio si guardava “Happy days”.
Era una visione dell’america degli anni 50 a formato di ragazzo, tutti trovavano un punto di riferimento fra i personaggi che affollavano Arnorld’s o casa Cunningham, ripensando al testo della sigla credo che quei pomeriggi entrino di diritto fra “i giorni felici”.
Il panorama gastronomico della serie era ben definito, diviso in maniera equa fra le cene preparate da Marion Cunningham e le portate servite da Arnold e Al nel locale. Nella maggior parte dei casi il ruolo da protagonista era desinato alla più classica delle preparazioni americane: l’Hamburger.
Sono tre le componenti da tener presenti per un Hamburger perfetto : la carne, il bun (il panino) e gli elementi che andranno a completare il tutto.
La carne

La scelta della carne è ovviamente fondamentale per ottenere un hamburger perfetto. Fatevi amico il fido macellaio e fatevi tritare al momento un bel pezzo di scamone o fesone di spalla. La percentuale di rasso dovrà essere ben presente nella magica polpetta e raggiungere circa il 20% del peso totale. Aumenterà la morbidezza e al primo morso esploderete in un “Hey!” degno di Fonzie.
Formate la polpetta calcolando un peso di circa 170 grammi, lavoratelo bene manipolandolo con cura, schiacciatelo con le mani e formate un piccolo incavo nella parte centrale. Durante la cottura l’incavo scomparirà e vi permetterà di ottenere un hamburgher perfetto.
la cottura deve avvenire in modalità “diretta”, posizionando la carne direttamente sulla griglia al di sopra delle braci. non abbiate fretta di girare l’hamburgher, lasciate che la carne si cuocia bene dal primo lato (vi basteranno circa 4 minuti) e rigiratelo.
Una volta pronto iniziate a comporre il vostro sogno anni ’50 trasformato in polpetta.
Il Bun
Il pane da utilizzare è forse l’elemento più trascurato ai giorni nostri, ma resta fondamentale quanto la carne. Deve rimanere soffice all’interno e croccante all’esterno. Guarnito con semi di sesamo e scaldato pochi attimo prima di accogliere il manzo. Potrete trovare varie ricette per preparare in casa il vostro Bun, o nella peggiore delle ipotesi, rivolgetevi al fornaio di fiducia.
Condimenti
Cipolle stufate, formaggio, bacon, insalata fresca e pomodoro a fette per restare sul classico, il tutto guarnito con salsa ketchup e sanape. Se volete stupire e stupirvi la fantasia è l’unico tetto del cielo. Si può variare dalla salsa guacamole ad una majonese al wasabi. Unire anelli di cipolla dorati e cetriolini sott’aceto.
Here we are, la più classica e versatile delle ricette americane, con una birra fresca o una coca ghiacciata…magari ascoltando un pezzo di Jerry Lee Lewis oppure del Re di Memphis…il signor Presley.

- 3 tuorli di uovo
- 2 cucchiai di aceto di vino bianco
- 3/4 di cucchiaio di salsa wasabi
- sale
- pepe bianco macinato al momento
- 350 ml di olio di oliva
- succo di limone QB
- Preparate una maionese classica avendo cura di utilizzare le uova a temperatura ambiente ed aggiungendo l’olio di oliva prima goccia a goccia, e poi a filo. Montatela aggiungendo la salsa wasabi e correggendo alla fine con pepe bianco macinato al momento, sale e succo di limone.