Hugo ha conquistato tutti, partendo dalle Dolomiti nel 2001.
Di Lara Bianchini

Eccoci arrivati alla fine dei classici aperitivi e non posterò lo spritz per l’unico motivo che da quando una nota casa produttrice di alcolici lo imbottiglia pronto e lo vende a peso d’oro, ha perso gran parte del suo fascino cocktail.
Il cocktail deve essere preparato da un barman, che ha una mano unica e che rende imprescindibile andare al suo bar perché… “come lo fa lui nessuno!”
E questi cosa fanno? Mi imbottigliano l’aperitivo pronto… E il rituale? Dove me lo mandi a finire????
Ok io di scelte commerciali ne capisco poco, però questa la trovo discutibile…
Ma passiamo al cocktail Hugo, originario dell’Alto Adige ma diffuso in Triveneto, Austria, e anche Germania. Questo aperitivo ha una storia piuttosto giovane contrariamente ai precedenti, è un stato ideato nel 2001 nelle vallate Dolomitiche sopra Bolzano, dal Barman Filippo DeBertl come alternativa allo spritz, e si è rapidamente diffuso anche oltre i confini altoatesini, forse per la nota aromatica del sambuco che lo contraddistingue e forse per il fatto che è un aperitivo davvero leggero, prepara lo stomaco senza appesantire la testa.

- 6 cl di prosecco
- 6 cl di seltz
- 3 cl di sciroppo di fiori di sambuco
- foglie di menta
- Gli ingredienti vengono versati direttamente nel bicchiere, normalmente un calice, con alcuni cubetti di ghiaccio. Le foglioline di menta si usano per decorare e aromatizzare