Il Negroni è un vero classico dell’aperitivo: qui vi raccontiamo del Conte Camillo Negroni e di una Firenze di qualche tempo fa …
Di Lara Bianchini

Continuando la mia serie di aperitivi dedicata ai classici non poteva oggi che essere la volta del Negroni, la più grande e famosa derivazione dell’Americano. Nato a Firenze nel 1919-20 dal conte Camillo Negroni.
Negli anni ’20 il Conte frequentava l’aristocratico Caffè Casoni in Via de’ Tornabuoni a Firenze (ora chiamato Caffè Giacosa) e chiese al barman Fosco Scarselli, per variare un po’, una spruzzatina di Gin in sostituzione del seltz al suo Americano in onore agli ultimi viaggi che aveva fatto a Londra.
Quello, per il conte, divenne «il solito», per gli altri un “Americano alla moda del conte Negroni” ovvero un Americano con un’aggiunta di gin e prese il nome del conte che tanto lo amava.
Oggi il Negroni è considerato uno dei più famosi aperitivi italiani, e in tutto il mondo è conosciuto semplicemente come “Negroni”.

- 3 cl di gin
- 3 cl di bitter
- 3 cl di vermut rosso dolce
- 1 fettina di arancia
- Raffreddare un bicchiere Tumbler basso con ghiaccio, una volta freddo scolare l’acqua con uno strainer (il colino in dotazione allo shaker).
- Preparare direttamente nel bicchiere con la tecnica Build, come avviene per l’americano, versando 3 cl di Gordon gin, 3 cl di bitter Camparie 3 cl di vermut rosso direttamente nel bicchiere.
- Mescolare delicatamente con un lungo cucchiaino o se ce l’avete con il bar spoon.
- Completare con una fetta di arancia meglio se di uno spessore di almeno mezzo centimetro.
- È uno dei pochi drink che ha un dosaggio alcolico superiore alle 2 once (misure american bar).