Il Prebuggiun cellasco

Lucia ci spiega cos’è il prebuggiun, in particolare quello cellasco.
Di Lucia Arlandini

I liguri sono spesso molto attaccati alle loro tradizioni e in particolare è sempre stato di comune usanza nei periodi primaverili e autunnali passeggiare nei campi alla scoperta e al riconoscimento di erbe spontanee che vanno poi a comporre il Prebuggiun.

Una usanza quindi “povera” che resiste al trascorre del tempo e alla modernità: la capacità di servirsi di quello che il territorio può regalare e rendere così preziose le ricette.

Il preboggion (che in dialetto di dice prebuggiun) è  il mazzetto di erbe odorose che ben  si contraddistingue in base ai paesi e alle tradizioni ma è sempre presente in molti piatti liguri dai ravioli alle crespelle,alla torta Pasqualina  e ai classici frisceu.

Il luogo idoneo dove coglierle è in zone il più possibile lontane da inquinamento industriale e preferibilmente al mattino quando c’è ancora rugiada e il sole  non brucia; fate attenzione a rispettare sempre l’ambiente, evitando di estirpare la radice ma cercando di prendere torcendo con le mani le foglie finali della piantina.

Il prebuggiun cellasco si distingue dalle altre realtà territoriali proprio per la conformazione geofisica e per preservare questa tradizione si vanta di un logo depositato rappresentante le foglioline diverse e ben contraddistinte: sono state infatti classificate in sette le erbe spontanee che lo compongono, la loro presenza poi varia a seconda delle preparazioni culinarie:

Borago officinalis (boragine)

Malva sylvestris (malva)

Raphanus raphanistrum (ramolaccio selvatico)

Reichardia picroides (lattalepre)

Sanguisorba minor (pimpinella)

Silene vulagris (erba scioppettina)

Sonchus oleraceus (dente di cane)

Non vi resta quindi approfittare delle belle giornate per passeggiare alla ricerca di erbe spontanee e creare il vostro prebuggion!…mi raccomando però se non siete sicuri non raccogliete delle erbette a caso!

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