Nel 2017, l’Italia non è più un paese per navigatori. A dircelo è una classifica stilata da eDreams una classifica stilata da eDreams.
Italiani, popolo di santi, di eroi, di artisti e di navigatori! Almeno secondo uno dei luoghi comuni più diffusi della storia.
No, non stiamo cadendo in inutili e terribilmente anacronistiche “nostalgie”, ma all’alba del terzo millennio, la realtà delle cose sembrerebbe essere un po’ diversa da come veniva dipinta circa un secolo fa, e ad oggi il primato di grandi viaggiatori del mondo sembrerebbe aver preso altre strade.
Insomma, nel 2017, l’Italia non è più un paese per navigatori, o almeno per chi sceglie di fare scalo in uno dei suoi aeroporti.
A dircelo è una classifica stilata da eDreams sulla base delle recensioni di oltre 90.000 utenti. Secondo tale indagine, l’Italia è fuori dalla top ten dei migliori aeroporti al mondo, non condividendo un trend positivo con la vecchia Europa che piazza otto scali nei primi dieci posti.
A vincere questa classifica è l’aeroporto Helsinki-Vantaa, seguito a breve distanza da quelli di Glasgow e Zurigo. Medaglia di legno per lo scalo di Monaco di Baviera.
Ma dove c’è una classifica dei migliori, quasi sempre troviamo anche una graduatoria dei peggiori. Secondo gli utenti eDreams il peggior aeroporto del 2016 è lo scalo Schoenefeld Airport di Berlino, seguito da Londra Luton e New York LaGuardia. Purtroppo per il Bel Paese, tra i peggiori si classifica anche l’aeroporto Ciampino di Roma, portando a casa un poco lusinghevole settimo posto in questa graduatoria verso il basso.
Ma cosa è successo ai viaggiatori di tutto il mondo? Forse l’Italia ha improvvisamente perso il proprio fascino?
Cosa è successo a chi da sempre ha scelto il nostro Paese come luogo ideale per riposare mente, corpo e papille gustative?
Può veramente il Kalakukko finlandese o l’Haggis scozzese aver preso il posto della nostra Carbonara o dell’Amatriciana?
Fortunatamente la risposta è no!
L’Italia è ancora al primo posto nella classifica del “Turismo Gastronomico”, oltre che di quello Culturale e Artistico, e la classifica che tanto ci penalizza si riferisce ai soli aeroporti e ai servizi offerti all’interno degli scali.
Secondo Alexandra Koukoulian, country manager di eDreams ODIGEO per l’Italia
“I viaggiatori vedono la sosta in aeroporto come parte integrante della vacanza, non come un momento di passaggio da una destinazione all’altra. Questa convinzione oggi è ancora maggiore poichè la classica vacanza di due settimane è in crisi ed è in aumento, invece, il numero di persone, ben il 40%, che in Europa sceglie di fare più soste di 3 o 4 giorni di vacanza durante l’anno. Questo spiega l’elevata attenzione dei viaggiatori al livello dei servizi forniti dall’hospitality e dal sistema commerciale e della ristorazione presente negli scali”.
La speranza, neanche troppo velata a guadare bene i dati, è quella di entrare il prima possibile nella top ten degli aeroporti più apprezzati al mondo e, a dispetto di quanti già staranno pensando a un’italianità per nulla vincente in campo internazionale, si può fare affidamento su una crescita riscontrata già a inizio anno da Assaeroporti.
Tiriamo dunque un sospiro di sollievo: non stiamo assistendo a un cambio di direzione delle preferenze dei turisti, né tantomeno a un’ esotizzazione dei gusti culinari. Forse sarebbe opportuno mettere da parte le certezze acquisite e soffermarci un po’ di più sul concetto di accoglienza, fin dal momento in cui il turista scende l’ultimo gradino della scaletta d’imbarco!