Un aperitivo in salsa vintage a Milano. per chi è stufo degli happy hour. Seguite Elena da Lacerba.
Di Elena Ogliari

C’è un posto a Milano dove il vintage incontra il futurismo, e non parlo di un ossimoro da professore di liceo.. In una via silenziosa della vecchia Milano, in Porta Romana, lontana dal chiasso del Corso e dalle insegne dei bar, spunta senza urlare l’insegna del Lacerba.
Finalmente un locale dove si va non per la gente ma per il posto, dove l’aperitivo merita per i cocktail e non per il buffet all you can eat. Un locale raffinato ma informale, con ambientazione futuriste coordinate sapientemente con un arredo Seventies. E così i disegni di Marinetti e Boccioni dialogano alle pareti con i cartelloni pubblicitari della Campari creati da Depero, mentre il pubblico può godersi lo spettacolo dai divani che arrivano direttamente dagli anno ’70. Le travi a vista fanno correre l’occhio su una bicicletta Pedersen dal design retrò che trova la sua strada appesa al soffitto, vicino ad una vecchia radio che ormai non suona più.
Lacerba è la rivista letteraria fondata da Papini e Soffici nel 1913, locomotiva del futurismo che, qui e ora, guida anche la lista dei cocktail, rigorosamente “imbullonata” e non rilegata come voleva Depero nel suo libro-oggetto.

Prendetevi il vostro tempo, rilassatevi su una poltrona e passate in rassegna i drink originali come un film d’autore. L’elenco spazia dai classici Martini e Cosmopolitan a proposte decisamente uniche come il Salflower Sour o Il Quadrifarmaco; le ricette sono spesso prese in prestito, ovviamente, dai battaglieri anni ’20. Originale l’idea di guidare la scelta con due numeri posti di fianco ad ogni proposta che, da 1 a 5, indicano rispettivamente “quanto è forte e quanto è dolce”.
Dopo aver ordinato, arriva in prima battuta la classica accoppiata patatine e noccioline seguite poi da un piatto d’assaggio e di gusto con fritti vari, torte salate, canapé, salumi, frittate e bruschette. Il personale, rigorosamente in coppola, è cortese ma il locale si riempie così in fretta che sfugge la possibilità di fare due chiacchiere.

Abbiamo ritrovato l’ormai estinto Aperitivo e abbandonato per una sera l’invadente Happy Hour, con i suoi buffet pantagruelici causa di una fame atavica anche quando questa non c’è. Non a caso Lacerba lascia fuori la Milano-da-bere ma fa entrare gli appassionati che degustano e si godono il locale quando Corso di Porta Romana si svuota di turisti e passanti e ritorna ai suoi abitanti.
Chissà se Marinetti avrebbe apprezzato.
LACERBA
Via Orti, 4
Milano