Le Grand Fooding – Milano

Le Grand Fooding: una cucina di sperimentazione e amore. L’evento raccontato dalle nostre Pepite, Ilaria e Andrea.
Di Ilaria Vita e Andrea Mazzetti

Una volta, dalle pagine di non ricordo piú quale rivista, un’attrice famosa dichiarò che il segreto della sua linea perfetta a prova di tubino fosse dovuta al suo scarso interesse per il cibo.

‘Io mangio per sopravvivenza‘ mi ricordo che disse.

E se ancora me la ricordo, vuol dire che quest’affermazione mi é rimasta parecchio impressa: che tristezza infinita!

Voglio dire, mangiare per sopravvivere é come ‘tirare a campare‘ invece che vivere, non trovate?

Il cibo può essere vissuto in molti modi, negativi e positivi, a volte anche in entrambi insieme, ma per favore, non con indifferenza.

Il cibo è scoperta, amore, passione, sperimentazione, sensualità: tutti temi che abbiamo trovato a Le Grand Fooding, evento gastronomico…e non solo, vediamo perchè.

Come ogni anno, anche questa edizione é ruotata attorno ad un tema specifico, questa volta è stato il turno di quello della Pelle all’Arrabbiata, perfettamente interpretato dai tatuaggi dei giovani ma già affermati chef internazionali che hanno adattato le loro ricette e i loro piatti al concept dello street food, da gustare con le mani, camminando, parlando, ascoltando musica, vivendo e vivendolo.

Cibo come viaggio: gli italiani Matteo Torretta del Visconti Street Food, Eugenio Ronconi e Beniamino Nespor de Al Mercato di Milano, gli americani Jon Hook e Vinny Dotolo di Animal, LA, il francese Jerome Bigot di Les Grès, gli svedesi Wade Brown e Andreas Dahlberg del Bastard e James Lowe e Isaac Mchale del Young Turks di Londra, una squadra di chef appassionati da ogni angolo del Mondo che ha fatto assaporare e in certi casi anche sperimentare, proposte interessanti, insolite, preparate al momento.

La cornice dell’evento, dal 4 al 5 Luglio é stata la Segheria di Via Meda a Milano, per l’occasione imbandita e illuminata da tante lucine che splendevano nelle rotonde bottigliette di San Pellegrino, uno dei brand presenti insieme a Nespresso, Veuve Clicquot e i suoi stand che sembravano delle macchie di colore giallo ocra, allegre e frizzanti.

Piccole api piene di frutta, ragazze che giravano offrendo acqua e tatuaggi, dj set a scandire il ritmo di ogni assaggio, la serata decolla e vola in un lampo.

La gente, chiede, addenta, si lecca le dita, beve e fuma, scaccia le zanzare e prova a vincere a braccio di ferro un gigante professionista chiamato lì per divertire e sfidare i presenti, ovviamente anche lui tatuato fino ai denti

Cosa abbiamo assaggiato? L.A. Corn deliziosa proposta del duo losangelino (forse il piatto che ci é piaciuto di piú), kebab d’anatra con ketchup di carote e maionese tartufata proposto da Torretta, (delizioso anche per una come me che non vuol nemmeno sentir l’odore della specialità turca), lecca-lecca di polpo avvolti da pancetta caramellati e accompagnati da salsa piccantissima e deliziosa dei due chef de Al Mercato.

Contro ogni previsione ci siamo fatti forza e abbiamo sicuramente apprezzato il wrap di cuore d’agnello con yogurt e acciughe, omaggiato da una ciotola di bocconcini di pollo tenerissimi dei due chef di sua maestà.

Io che amo la tartare ho adorato quella insolitamente insaporita da germogli di aglio ursino, crescione e rafano adagiata su pane croccante, opera del duo svedese.

Non ho provato personalmente, ma Andrea mi dice di aver apprezzato, il sandwich francese con pastrani di lingua di manzo (ecco spiegato perché non l’ho assaggiato) e dragoncello.

Tanto pane e poco ripieno, ma vabbé.

Ora del gelato offerto dalla Gelateria Bedussi e del dolce proposto da Galdina della Seta per San Pellegrino: un fresco sorbetto nella scorza d’arancia con frutti di bosco e biscottini croccanti. Ovviamente da mangiare bevendo aranciata San Pellegrino.

Poi via, tutti a bere un Nespresso, stanchi, pieni e divertiti da una serata interessante, gustosa e insolita.

What else?

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