L’isola di Favignana non è famosa solo per le sue splendide spiagge e per il mare cristallino ma anche per molte prelibatezze culinarie.
Di Ilaria Maggi
Pace rumorosa. Ovunque grilli e cicale intonano il loro concerto.
Azzurro feroce. Quello del mare, che a guardarlo fanno quasi male gli occhi.
Sapori croccanti. Un morso a una polpetta tonno e ricotta ed è subito amore.
Favignana è estasi dei sensi, tutti quanti, tutti insieme. Per i suoi colori, i suoi profumi, i suoi ritmi rilassati. Per i suoi muretti in pietra, dove il profumo degli alberi di fico si alterna a quello del finocchietto selvatico. Per lo stupore che t’incanta quando dalla strada sterrata finalmente intravedi Cala Rossa. Per il via vai nella piazzetta centrale, al mattino, quando ti attardi davanti a una granita al caffè o ai gelsi e un cannolo di dimensioni quasi illegali. Per le stelle che di notte fanno strada mentre dopo l’ennesima abbuffata pedali verso casa. Per il tramonto a Punta Sottile, che ne vediamo tanti, ma ci sono quelli che ti restano dentro.
Un’isola da girare rigorosamente in bicicletta, da gustare fino in fondo, da custodire in attesa dell’estate successiva.
Nell’arcipelago delle Egadi, a ovest di Trapani (40 minuti di aliscafo), Favignana ha un animo selvaggio e autentico. Lo si vede nelle sue spiagge, non attrezzate, belle nella loro asprezza; nella sua cucina, dove vincono fritti e primi piatti di mare; nelle sue genti, solari e accoglienti.
Qui il rito dell’aperitivo è surclassato da quello della colazione. Brioche al pistacchio, cannoli, cassatine, granite, ma anche focaccia e pane cunzato. A ciascuno la sua.
Certo, i locali sulla via principale dove bere un bicchiere appena scesi dalla barca non mancano, ma non aspettatevi lustrini e paillettes. Tutto è all’insegna della semplicità.
Semplice come una spruzzata di limone sul cartoccio di pesciolini fritti.
Qui, conoscerete la storia della Tonnara Florio, ieri fiorente stabilimento che dava lavoro a tutta l’isola, oggi splendido esempio di archeologia industriale, da visitare rigorosamente con la guida che vi racconterà la tecnica di pesca del tonno rosso indissolubilmente intrecciata alle vicende dell’isola. E se poi avrete la fortuna di conoscere uno dei tonnaroti rimasti e fare con lui un giro dell’isola e gustare sulla sua barca un pranzo da lui cucinato, allora forse potrete dire di iniziare a conoscere un po’ questo luogo, e di esserne perdutamente innamorati.
Consigli goderecci
Scialae, le signore proprietarie friggono senza sosta e si aggiudicano l’assoluto primato grazie alle polpette tonno e ricotta. Ma anche arancini, cous cous e spiedini di spada hanno il loro perché.
Bar Cavallo, sulla strada per la spiaggia di Cala Rossa, un piccolo giardino dove gustare le ottime busiate alle sarde e finocchietto. Un vero tripudio di sapori.
La Pinnata, per un pane cunzato – focaccia ripiena di pomodoro, olive, capperi, acciughe e provola –, la nuova idea di schiscetta, da portare in spiaggia ma qualcuno la vorrà anche a Milano.
Pasticceria FC, per la brioche al mattino.
Panetteria (senza nome) nella vietta a destra della chiesa: aperta solo al mattino, farete la fila con la gente del posto, per una focaccia o anche solo per il pane.
Camarillo brillo, perché siamo abituati al bicchiere di vino prima di cena e qui lo accompagnano con un tagliere di prelibatezze locali.
Le ape car in giro per l’isola, per gli acquisti di ottima frutta e verdura, mentre al porto si compra il pescato fresco al mattino o nel tardo pomeriggio.
In barca
Con Rocco e la sua barca salperete verso la grotta azzurra, scoprirete le molteplici sfumature di azzurro di cui il mare sembra essere capace e pranzerete con il sale nei capelli, un bicchiere di vino in mano e una pasta con le neonate da antologia. A chiudere le cassatelle fritte, una delizia che richiede il bis. Tel. 348 5860678 e 333 6911270
Franco e Alida: la pianta di basilico sulla loro barca è già un segnale. Che qui vi troverete come a casa, passerete una super giornata e mangerete divinamente. Ha conquistato un posto nel mio cuore la palamita cotta a vapore e messa sott’olio, servita con insalatina dell’orto (chiamata porcellana) e peperoni sott’olio fatti in casa. Alida Tel 349 6021694 – Franco Tel 339 6791645.
Note ai naviganti
Quasi tutte le spiagge non hanno bar o chioschi nelle vicinanze, quindi meglio arrivare attrezzati, onde evitare di invidiare la famiglia a fianco a voi quando inizia a sfoderare pane e panelle e arancini.
Se avete tempo, mettete in programma una gita a Marettimo, a circa un’oretta di navigazione da Favignana, un’isola di roccia dolomitica piantata in mezzo al mare, dal fascino senza pari.
Per dormire, affittare un appartamento resta una delle scelte migliori, noi abbiamo trovato il nostro rifugio su airbnb e ne siamo rimaste entusiaste. Ma non mancano anche alberghi e b&b, ne consigliamo uno su tutti, La casa dell’arancio, in una stradina defilata del centro, dall’atmosfera a metà tra Marrakech e la Grecia. www.lacasadellarancio.it