LORO Restaurant il cibo ha una logica semplice: il gusto

Isabella ci racconta la sua esperienza da Loro Restaurant, in un paese vicino a Bergamo.
Di Isabella Scuderi

Desideravo da tempo di recarmi al ristorante LORO, più volte l’avevo programmato, per lavoro o per piacere, la scelta mi premiava in entrambi i casi. Trescore Balneario Bergamo, proprio così: ci troviamo in un comune di poco più di 700 anime, in una tranquilla e armoniosa cittadina, il ristorante domina la via d’appartenenza è impossibile non notarlo, una surreale villa del 700, tutto sembra incantato sin dal’’ingresso, in quest’angolo di charme, scopriamo le sue raffinate meraviglie, e l’accattivante menù, per poi passare in rassegna alle nostre curiosità, relative alle realizzazioni gourmet del nostro chef Antonio Ronchetti, valoroso protagonista.

È il nostro benessere che ci regala una cena da ricordare.

Credo in una cucina di emozioni. Al servizio del gusto per un giorno di festa.

Con le migliori materie prime che si devono esprimere senza compromessi: per questo ho eliminato i grassi, gli intingoli e gli alimenti superflui.Questa è la cucina per i nostri figli.

E’ la cucina di domani.


E’ questa la firma del menù, da qui capiamo che la filosofia culinaria è tutto un programma sensoriale del gusto.

Il tempo sembra essersi fermato nell’atmosfera di questa suggestiva location,  la sua particolare grazia? Tre sale che meglio raccontano lo stile di un tempo lontano, il fine 600, travi in legno, soffitti che dimostrano lo storico periodo, camini, pavimenti in cotto, e un classico bon ton , reso iconico da un fascino storico.

Il gusto entra in scena, il loro menù è ispirato nelle linee della tradizione dei prodotti stagionali, che si sposano con l’innovazione delle tecniche contemporanee. Grande spazio quindi al gusto antico tradizionale, accostato alla freschezza dei giorni nostri.

Per rendere il nostro arrivo delizioso entrano i mostra gli entrée: goderecci in tutta la sua forma, crema di topinambour capesante e mortadella, hamburger di gambero marinato e foie gras, bon bon di gamberi e peperone rosso.

Il pane è una bontà: focaccia all’olio d’oliva a lievitazione naturale, pane cotto ai cereali, ciabatta con lievito madre, panino all’olio, crackers di farina gialla, grissino di farina integrale. Ricerca e innovazione, si sposano anche con la fantasia nell’intitolare le portate, ci rigeneriamo con i ricercati antipasti che caratterizzano il menù: “Come è profondo il mare”, che abbina una favolosa tartare di tonno, uova di salmone,tagliolini di mare, e prugne di umeboshi, una nutrita fusione di materie prime, lavorate senza troppi passaggi, che rende al palato un getto di sapori freschi, senza troppo condizionare le papille gustative con sapori forzati, ottimo. Il cuore grande degli scampi, una sorta di ravioli, che racchiudono la dolce polpa, associata alla delicatezza della burrata, sostenuti dal tocco sapido dell’aringa, che gli conferisce un tono più deciso, crema di cavolfiore e lino, decorano il piatto e allietano con un po’ di colore.

Ecco la nuova frontiera del riso, “così per dire”, Il mare nel riso: questa portata da il meglio di se, tartare di crostacei, riso Acquarello cotto in un brodo di pomodori verdi, noci di mare, e polvere di alghe nori, gustoso, intenso, delicato, con una particolare nota, la tartare di mare entra in scena come una ciliegina sulla torta, essenziale e completa.

A dare valore ai secondi, non tardano le scelte. Il fantasioso menù, non si smentisce ne di nomi ne di fatti, “Buio pesto sul merluzzo, carbone naturale e salsa al nero di seppia, con melanzane cotte al forno, questa proposta è scenica d’impatto bianco e nero, semplice ma allo stesso tempo un pezzo unico, valorizza la materia prima con equilibrio agli altri ingredienti,  “l’entrecote d’agnello, le sue animelle, tortino di patate e piselli mangia tutto, dentro questo piatto si compatta l’unione di una materia prima principale importante come gusto, come vuole essere l’agnello, rende il piatto interessante la scelta degli accostamenti, lavorati finemente da creare quei contrasti sapidi ed estetici, che ti catturano i sensi.

Lo staff di cucina: chef Pier Antonio Rocchetti, Sous chef Gelli Sole, Roberto Gavarini , Panificatore Dieiye Samba, Pasticcere  Simone Bordogna.

Staff di sala: Patron e Direttore di sala Longhi Francesco,  Sommelier Buzzi Stefano, Brambilla Francesca, Longhi Lorena,Willi Vecchi.

Dolci e ispirazioni, questo si recepisce perlustrando la lista dei dessert, “Armonie della sera”, pera cotta allo zafferano, crema alla grappa, sorbetto di cacao e foglia d’oro, arriva dritto all’olfatto questo dolce, l’ intenso profumo conferitogli dallo zafferano, sprigiona tutta la sua caratteristica vestendo la pera di colore e gusto, il resto del contorno delizioso completa l’ispirazione, “Il piacere morbido”, semifreddo di zabaione croccante di noce pecan e spuma di birra, la natura di questo dolce è squisita, davvero bisognerebbe assaggiarlo per farsene una ragione.

Grandi portate hanno allietato i nostri palati,  davvero un dialogo col gusto, non è mancato il servizio, attento ai dettagli e alla presentazione verbale delle portate, molto graditi l’esordio dei pre dessert eseguiti per coccolare l’attesa dei dolci protagonisti, davvero nel segno dell’accoglienza verso il cliente.

Cannoncino al limone, krapfen alla crema pasticcera algha spirulina, macarons alla fragola, cioccolatino con riso soffiato e  the verde, lampone alla liquirizia.

Questa esperienza rende omaggio  alle grande realtà culinarie di spessore, in cui bisogna recarsi per godere a pieno della  buona tavola. Apprezzo molto il lavoro svolto dai proprietari, lo chef Pier Antonio Ronchetti e Francesco Longhi, denota l’amore per questa professione, e le capacità di affermarsi nelle linee guida delle nostre scelte gourmet, senza tralasciare i validi riconoscimenti della critica enogastronomica. Sarà un piacere ritornare a trovarli.

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