Degustazione imperdibile alla Biennale Gusto a Venezia tenuta da Mauro Lorenzon. Ci siamo stati e abbiamo fatto bene!
Di Marco Dall’Igna
Appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del vino quello con l’oste Mauro Lorenzon e i suoi vini “buoni oltre il gusto” alla Biennale del Gusto di Venezia. Un incontro per me immancabile, non solo per la qualità dei prodotti ma anche per l’affetto e la stima che nutro nei confronti di Mauro. Per chi non lo conoscesse è l’oste della enoiteca Mascareta a Venezia; sì avete letto bene, enoiteca e non enoteca, marchio inventato e costruito da Mauro stesso, diventato con il tempo anche un’associazione internazionale, per valorizzare, con un termine appropriato, quei locali dove si serve il vino alla mescita e per distinguerli dalle bottiglierie, che sono invece adibite alla vendita del vino per asporto e che comunemente chiamiamo enoteche. Difatti alla Mascareta potete trovare più di cento etichette, tutte stappabili anche per un solo calice. Prima dell’attuale parentesi veneziana Lorenzon ha ricoperto numerosi incarichi all’interno del comune di Jesolo, sua città di origine e luogo dove ha fondato e diretto la prima tra tutte le enoiteche “La Caneva“.
Alla Mascareta ho passato delle serate incredibili, tra fiumi di vino, ottimi piatti, bottiglie sciabolate con i calici e chiacchierate con Mauro fino a notte inoltrata; il tutto si concludeva sempre nella cantina del locale, per un’ultima bottiglia di champagne e poi tutti a casa. La conferma che si sarebbe trattato di una giornata memorabile arriva da Mauro stesso; il giorno prima dell’evento pubblica infatti sul suo profilo facebook il seguente post: “ci sarò martedì 29 ottobre dalle 16,30 alla Biennale del Gusto di Venezia, han scritto che in un cosidetto laboratorio vi farò assaggiare grandi vini.. ma non è vero… vi farò BERE grandi vini… han scritto che i vini saranno di 6 produttori… ma non è vero saranno il doppio…saranno di contadini che rispettano natura e salute…”. Insomma le premesse per una degustazione sensazionale c’erano tutte, bisognava solo attendere le 16:30 di martedì.

Posso già anticipare che l’evento si è rivelato un successo assoluto; i dodici vini presentati sono stati a dir poco entusiasmanti e ci hanno permesso di comprendere meglio lo slogan, ideato da Mauro, “Buono oltre il gusto”.
Con tale motto l’oste veneziano vuole invitare al consumo di vini che oltre ad essere buoni non danneggino la salute dei clienti. I vini “buoni” sono quelli che , al di là del gusto corrente, delle logiche di mercato , diventano tali senza fargli “niente”, nel senso di non togliere o aggiungere quello che già dà la natura. Vini fatti quindi con il massimo rispetto per il territorio di provenienza, con il minor trattamento possibile delle uve e con l’utilizzo di vasi vinari neutri che non rilascino sostanze e sapori estranei al vino. Vini che fermentano con i lieviti indigeni e non con quelli selezionati, che non devono essere filtrati o puliti in eccesso e in cui l’uso della solforosa sia ridotto al minimo, in cui non vengono usati concentratori o mosti muti e che non dovranno vedere l’aggiunta di zucchero a meno che non siano spumanti.
In sostanza il vino “oltre il gusto” non deve corrispondere a tutti i costi ad un canone di gusto ufficializzato. E’ possibile infatti produrre vini che abbiano una buona bevibilità, digeribilità e che diano benessere corporeo e mentale; cose altrettanto importanti oltre al concetto puramente degustativo che magari non corrisponde ai canoni ortodossi degli esperti del vino come i Sommelier o i Winewriter. Ed è proprio per educare il consumatore e per metterlo nelle condizioni di capire la genuinità del vino che Mauro si augura venga presto imposto ai produttori di scrivere tutto nell’etichetta della bottiglia, dalla quantità di solfiti ai trattamenti effettuati sulle uve e così via.
A rafforzare le argomentazioni dell’oste della mascareta ci hanno ovviamente pensato i 12 vini da lui portati e divisi per l’occasione in tre categorie: Bollicine naturali (vinificate con il metodo Scacchi), Bianchi e Rossi.

Tra le bollicine naturali meritano una menzione speciale il Nicos&Mauro 12 e il Costadilà 11; tra i bianchi meravigliosi il Campania Fiano 2010 e le Vecchie Vigne di roncus ma a farla da padroni sono stati lo stupefacente Malvasia Klabian 2009 e, ovviamente, il ribolla Gravner 2006. Per quanto riguarda i rossi il fuoriclasse è stato sicuramente il cannonau 2009 di dettori ma hanno ben figurato anche il Tocai rosso Pialli 2009 e La Querciola 2004 Massa Vecchia.
Al termine di questa meravigliosa degustazione pure la biennale del gusto era ormai agli sgoccioli noi dello staff di honestcooking abbiamo quindi deciso di festeggiare la fine di questi stancanti ma bellissimi giorni veneziani nel migliore dei modi: prenotando un tavolo alla Mascareta per passare un’altra grande serata in compagnia di Mauro Lorenzon e i suoi vini buoni oltre il gusto.