Provare per credere: i maccheroncini di Campofilone non sono i soliti spaghetti. Amati anche da Leopardi … Perché non provare?
Di Dorina Palombi
C’è un luogo rubato al mare ma da cui, il profumo, si riesce a sentire ancora. Un luogo piccolo, nell’entroterra di Fermo, appena dopo la più famosa Porto S. Giorgio.
Lì, nel cuore delle Marche Sporche (quelle la cui cadenza fa sorridere ed è segno distintivo delle proprie origini), sorge Campofilone, che non raggiunge i 2000 abitanti ma è conosciuta in tutto il mondo per i suoi Maccheroncini, e che di questo vive.
Sono unici nel loro genere, talmente sottili e delicati che sembra di tenere tra le mani i capelli di un angelo. Ma il loro cuore è ben diverso.
È il cuore di quelle famiglie che hanno ancora nella tradizione la pasta fatta in casa. Con uova e farina. E basta.
I maccheroncini di Campofilone vengono fatti con 10 uova per ogni chilogrammo di farina, senza aggiunta di acqua. La pasta viene stesa, quindi arrotolata e tagliata a coltello, in striscioline talmente sottili che io, per paura, non ho mai provato a farli. Qui la cucina finisce e inizia la magia!
La conservazione è una delle caratteristiche di questo tipo di pasta. Dopo che viene tagliata, non viene arrotolata come capita con pappardelle o tagliatelle bensì separata e stesa su fogli di carta per alimenti. Trascorsi 24/36 ore per l’essicamento la pasta è pronta, piegata in due e conservata proprio nei fogli di carta. Ha colore giallo chiaro e odore tipico della pasta all’uovo, con sapore pieno che non prevede davvero nulla di più.
I Maccheroncini hanno una cottura velocissima, 1 minuto, al massimo 2 e sono talmente buoni da poter essere conditi anche con un semplice filo d’olio e un po’ di formaggio, oppure pomodoro e basilico.
Ovviamente sono perfetti anche con sughi più saporiti come quelli di agnello o cinghiale.
Se avete voglia di provare i Maccheroncini in una delle feste popolari e sagre del paese vi ricordo le principali:
il primo week end di agosto, Campofilone diventa una fiera a cielo aperto per la sagra del Maccheroncino;
intorno a Ferragosto nella frazione di Ponte Nina di Campofilone si svolge la “Festa del Mare” con la pasta ma nella declinazione marittima e ogni genere di fritto marchigiano;
il 17-18 agosto l’Orto Party è la festa della Birra che anima il paese, all’interno dell’Orto Abbaziale, nel retro della chiesa di San Bartolomeo.
Per ulteriori informazioni e per scoprire la bellezza di questo luogo nascosto vi lascio il link del Comune:
http://www.comune.campofilone.fm.it/
Insomma, se Giacomo Leopardi annovera questa pasta tra i suoi 49 piatti preferiti, non vedo perché dissentire.