Mare Sostenibile – Buon Natale, leggero e sostenibile

Gli amici di ConsuMare Giusto ci fanno gli auguri. Non rinunciando, ovviamente, a darci dei consigli per un Mare Sostenibile.
Di Daniele Tibi

Arrivano le feste e i tradizionali pasti di festa. Parlando di pesce, la tradizione suggerisce il consumo di cibi che in passato erano abbondanti e la cui pesca non destava preoccupazioni, mentre oggi sono in grave crisi. Allora è necessario rinnovare queste abitudini, facendo quei piccoli cambiamenti che possono renderle attuali e sostenibili, in modo da sedersi a tavola leggeri e sereni, senza il pensiero, davvero poco natalizio, che stiamo rubando alle future generazioni la loro tradizione. Sta a te scegliere e fare la differenza.
Il salmone, piatto tipico della cucina natalizia, è un pesce che però presenta diversi aspetti critici con cui fare i conti: innanzitutto i metodi di allevamento intensivo causano danni all’ambiente circostante, inoltre l’elevato consumo di farina e oli di pesce causa gravi impatti sul pesce azzurro destinato a foraggio (melù, aringhe, sardine, acciughe, sugarelli).
Questi i motivi principali che lo rendono un prodotto di cui è meglio evitare l’acquisto, a meno che non siano produzioni biologiche o certificate sostenibili.
Come possiamo mangiare sano, non rinunciare al gusto ed essere più sostenibili? Scegliendo la trota al posto del salmone, per esempio!
La trota (salmonata o no) è un prodotto locale, che vive in acque pulite, consuma meno pesce selvatico, perché cresce in modo più rapido ed efficiente, ed è più facile trovare produzioni rispettose dell’ambiente o BIO. Inoltre è un lontano parente del salmone, ed il gusto è simile.
E’ possibile trovare anche le trote affumicate, sul modello del salmone affumicato.
Una lancia a favore del salmone allevato però è giusto spezzarla. E’ una soluzione che ha alleggerito molto la pesca degli esemplari selvatici, drammaticamente ridotti di numero, e questo è stato un bene. Gli esperti stanno continuamente cercando soluzioni per un allevamento con un basso impatto ambientale.
IKEA, ad esempio, ha in assortimento molti prodotti a base di salmone e, con i suoi fornitori ittici, partecipa a “Salmon Dialogue”, un’iniziativa multi-stakeholder sull’allevamento sostenibile avviata da WWF.
“Salmon Dialogue” ha sviluppato una serie di bozze di criteri e principi per un allevamento di salmone che sia sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Gli standard sono volti a ridurre l’impatto negativo della pesca del salmone. Una cosa tra le altre: pensate che anni fa per crescere 1 kg di salmone erano necessari 20 kg di mangime, ora ne bastano 5, che sono comunque tanti, ma speriamo che presto siano ancora meno, così da poterlo consumare di nuovo.
Esistono poi, nella grande distribuzione, salmoni affumicati che hanno ricevuto la certificazione “Friend of the Sea”: questi possono essere consumati e rappresentano un’ottima scelta. Abbiamo letto attentamente tutti i criteri che questo ente certificatore utilizza per definire un prodotto sostenibile e abbiamo parlato con i loro esperti, per questo ci fidiamo di Friend of the Sea.
Infine, una nota sull’anguilla, anch’essa spesso consumata a Natale: contiene livelli molto alti di inquinanti (mercurio), tanto che secondo l’autorevole EDF (Environmental Defense Fund) bisogna limitarne il consumo a 1 pasto ogni 4 anni. Inoltre, fatto non meno importante, l’anguilla è seriamente in pericolo di estinzione. E’ difficile sostituirla con un pesce simile, poiché è molto particolare, ma si può senza dubbio trovare qualcos’altro che faccia meglio a noi e al mare: basta consultare la guida di ConsuMare Giusto!
Ti auguriamo un Buon Natale sostenibile e buone feste!

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