Neonila nel primo dei suoi articoli dedicati alla Russia gastronomica: si parte con l’appena terminata Màslenitsa, famosa per i suoi blinys, e non solo. Solo per HonestCooking.it.
Di Neonila Siles

Dall’11 al 17 Marzo in Russia c’è stata la “Màslenitsa” – la settimana più spettacolare dell’anno, piena di eventi culturali e gastronomici, feste popolari, spettacoli tradizionali, balli e canti, giochi, incontri e sfide. Maslenitsa, una festa di origini pagane che ben si è integrata nel calendario religioso, può essere considerata il Carnevale ortodosso russo, il cui significato e tradizioni, a differenza di tante altre feste, rimangono intatti nel tempo. Con questo avvento i russi danno l’addio all’inverno e il benvenuto alla tanto aspettata primavera che porta il sole, il risveglio della natura, belle giornate lunghe e calde. “Màslenitsa”, la cui radice è “maslo” cioè burro, indica l’ultima opportunità di viziarsi il palato prima dell’inizio della lunga Quaresima prepasquale, quando un buon cristiano non deve assumere i cibi grassi.
Durante tutta la settimana si mangiano i famosi blinys che, con la loro forma e colore, simboleggiano il caldo sole primaverile. Abbondantemente conditi con il burro fuso e resi gustosi da sfiziose farciture: dal tradizionale caviale e panna acida, al salmone, alla ricotta con la frutta fresca, al miele e alla marmellata, impregnano di odore irresistibile l’aria della festa. In queste allegre giornate invernali, che risuonano di caos e confusione, ogni città e paese vengono allestite a festa: tra le bancarelle con samovar bollenti e blinys si pattina sul ghiaccio, si fanno i giri sulla slitta trainata dai troika, ci si sfida nelle gare, si balla. La settimana di festeggiamenti finisce dando fuoco, nella piazza centrale, al pupazzo gigantesco di paglia che rappresenta l’inverno. L’enorme rogo simboleggia la distruzione di tutto quello che è vecchio e superato che lascia spazio al nuovo, al giovane e al promettente.
Per quelli che vorrebbero respirare un autentico spirito della Russia di altri tempi, ambientato nella cornice contemporanea, è un occasione da non farsi sfuggire.

Le scene di Màslenitsa sono magnificamente illustrate nel film «Il barbiere di Siberia» di Serghei Mikhalkov, che vale la pena di vedere prima di recarsi in Russia, il paese di grandi tradizioni rimaste nel passato, abitato dalla gente nostalgica, consapevole del peso della storia che la rende «strana ed enigmatica». Gente di aspetto un pò scorbutico, ma profondamente ospitale.
Infine, vi scrivo la ricetta dei «veri blinys», ma intendiamoci, come per le lasagne, ogni famiglia ha la propria ricetta dei blinys più autentici del mondo.

Blinys (alti)
- Farina – quanto basta
- Uova – 2
- Latte – quanto basta
- Zucchero – 3 cucchiai
- Sale – un pizzico
- Lievito di birra – mezzo cubbetto
- Burro per condire
- Sciogliere mezzo cubetto di lievito di birra in un paio di cucchiai di latte tiepido, aggiungere un cucchiaino di zucchero e lasciare per venti minuti a riposare. Separatamente sbattere due uova con due cucchiai di zucchero e un pizzicotto di sale, aggiungere mezzo bicchiere di latte. Versare nel composto di uova la miscela di farina (Manitoba e 00) fino ad ottenere una massa densa e impastare bene. Aggiungere il lievito all’impasto e diluirlo con il latte fino alla consistenza di panna da cucina. Mettere in un luogo caldo e quando il composto si è alzato, procedere alla cottura di blinys su una padella di ghisa.
- Ogni blin pronto va spennellato con un cucchiaino di burro sciolto.