Buona qualità nel cibo e vera musica live: quello che manca a molti locali, non al Memo Restaurant di Milano.
Di Gualtiero Villa

Lo stuzzichino al Memo Restaurant
Volevo Passare una piacevole serata in compagnia di una piacevole persona e siccome io do molta importanza al cibo e all’atmosfera quando voglio stare bene, mi son messo a cercare; a cercare entrambe le cose.
Per la verità prima di cimentarmi in personali ricerche ho chiesto consiglio ad amici, ma sebbene mi indirizzassero verso obiettivi buoni ma non “special” allora ho preferito il fai da te, anzi da me!
Ho spulciato Foursquare, Cibando, Trip anzi “Trop” Advisor… ma l’illuminazione l’ho avuta cercando su Zio Google che non mi delude mai. Un po’ come lo specchio magico che sa darti ogni risposta a patto che tu gli ponga la giusta domanda.
E così è stato, Memo Restaurant: cena e musica dal vivo. Mi ricordavo che una amico e collega ci aveva lavorato come chef fino a poche settimane fa, quindi una certa garanzia di buona cucina già era garantita, rimaneva da controllare il programma “live”.
Ragazzi non so se voi lo conoscete o anche solo ve lo ricordate ma io che sono un po’ datato sì… Ronnie Jones.
Anche la sua presenza era per me una garanzia. Detto fatto ed ho subito prenotato, mossa rivelatari vincente in quanto il locale questa sera ha fatto “sold out”.
Locale ampio, era un ex cinema, arredamento sobrio ed elegante, tavoli ben distanziati e della giusta grandezza. Sedie finalmente comode in quanto imbottite.
Una Piacevole musica Jazz di sottofondo già ci fa presagire il Live che inizierà dalle 22.00.
Personale preparato, svelto nonostante il pienone e mai invadente, accoglienza gentile ( già fin dalla prenotazione ) degna di una ristorante di classe. Ci hanno accompagnato al tavolo dopo essersi occupati dei nostri cappotti. Ricordo che ci sono molti locali a Milano dove te lo devi accomodare sulla sedia e ciò significa ripulirci il pavimento.
Il menu: selezione di formaggi con confetture d’accompagnamento e selezione di salumi, pane brioche. A seguire ganassino brasato e le sue verdure e uno stracotto ( cappello del prete… o ala di spalla che dir si voglia… ) con suo contorno. Entrambe le preparazioni non spiccavano di personalità, devo dire se non per il fatto che erano cotte a bassa temperatura e questo dona loro tenerezza non comune e mantenimento della struttura e del tenore delle fibre.
A dire il vero, anche i formaggi potevano essere più “grintosi”…. erano 5 in piccoli pezzi e molto simili fra loro. Anche se pochi ( anzi, specialmente se pochi… ) una selezione dovrebbe avere almeno due latti diversi, tre stagionature e tre consistenze. Ecco quindi che forse sarebbe stato meglio avere almeno 6 pezzi di formaggio. Salumi buoni e degli di nota. Un salame nostrano morbido e corposo, un culatello davvero buono ed una San Daniele al coltello di qualità. Si lo so, tre sole tipologie non dovrebbero chiamarsi “selezione” ma la filosofia pare quella. Ecco a volte ci vuol poco per fare la differenza, basta pensare come una cliente nemmeno tanto pretenzioso.
Mio stavo dimenticando di due cose! 1) Lo stuzzichino è arrivato appena fatto l’ordine dei piatti, quindi in modo ultra rapido. Una mousse di tonno fresco accompagna da piccolo gnocco fritto e crudité di verdure. Buono il gusto e la consistenza, ne avrei mangiati 12…. 2) salumi e formaggi sono stati accompagnati da un ottimo pane brioche fatto palesemente in casa e da una focaccia anch’essa ottima e casereccia.
Il vino; optiamo per un rosso al calice e ci viene proposto un perfetto montepulciano, davvero molto buono, peccato che poi non ce ne fosse rimato più quindi il secondo bicchiere ha accolto una chianti classico buono ma non quanto il montepulciano….
Dessert solo per me, sono io il golosone. Una mousse di cioccolato in tre accompagnamenti, ovvero con tre piccole personalizzazioni. Discreta la mousse ma non eccezionale, non emergeva in modo preponderante l’anima del cioccolato fondente.
Caffè, molto buono, e conto in linea con le mie aspettative. Ricapitolando: due coperti, due antipasti, due secondi, un dessert, due caffè, acqua, quattro calcici di vino e quasi due ore di superconcerto per un totale di 106,50 €. Non lo giudico eccessivo, ma mi raccomando un po’ più di cuore e sentimento permetterebbero di fare il salto di qualità.
P.S. acustica perfetta e Ronnie Jones e la sua band veramente da vedere!! Mi sono poi complimentato personalmente con lui, un grande artista!

Ronnie Jones in concert at Memo Restaurant