A Bologna riapre il Mercato di mezzo, grazie alla collaborazione di attori molto importanti. Il format funzionerà?
Di Jessica Montanari
Dopo un’attesa lunga sei anni ha riaperto una decina di giorni fa a Bologna il Mercato di Mezzo, a cui si accede da via Clavature e da via Pescherie. Un progetto ambizioso finanziato da Coop Adriatica in sinergia con Farinetti, Granarolo e Baladin, che vuole restituire ai bolognesi la possibilità di fare la spesa nella vecchia piazza coperta del Quadrilatero, insieme all’opportunità di un pranzo o una sosta caffè con prodotti selezionati, nei chioschi aperti dalle 8 alle 24.
Il piano terra è riservato al distaccamento della Pescheria del Pavaglione, che prepara cartocci e fritture da asporto, alla tanto attesa Centrale del Gusto di Gino Fabbri, il format che si occupa di caffè, gelati e pasticceria (un po’ deludenti i mignon), e allo stand del birrificio Baladin.
E ancora, sempre al piano terra: il forno Calzolari, la Coop Adriatica, la macelleria Zivieri e il consorzio ortofrutticolo Agribologna per i più salutisti: via libera a centrifugati, macedonie di frutta fresca e insalate.
Impensabile però fermarsi per una pausa tranquilla: i tavolini sono pochi e lo spazio è sacrificato, la folla spremuta tra un’entrata e l’altra. C’entra ovviamente il fattore novità, ma per ora il valore aggiunto che potrebbe avere questo mercato si perde tra i curiosi che entrano per sbirciare gli stand e commentare a voce alta.
Sotto i grandi lucernari mantenuti dalla struttura originale, al primo piano ci sono i tavolini con le sedie in plexiglass del ristorante-pizzeria di Eataly: le pizze sono preparate nel rispetto della tradizione napoletana, con farine Mulino Marino e lievito madre e poi cotte nel forno a legna. E già si pensa ad un ponte per collegare l’adiacente Eataly-Coop Ambasciatori che si sbircia dalle vetrate.
Il progetto è partito a pieno ritmo, ora ci sarà da aspettare per vedere se i bolognesi torneranno qui anche per la spesa settimanale, una volta esaurite le curiosità iniziali.