Miss Guilty continua a farci sentire in colpa. Questa volta ci invita a rivedere il significato del termine “scioglievolezza”, assaggiando il Caramel à la Fleur de Sel.
Di Francesca Romana Gaglione

Non troppo tempo fa, alcuni copywriter di un’agenzia che qui non è opportuno nominare, per definire il primo attributo qualitativo di una nota marca di cioccolatini svizzeri, coniano il termine scioglievolezza e segnano un momento di altissimo livello linguistico e pubblicitario, forse uno dei più alti che la storia del marketing abbia mai conosciuto. Quella parola, così inusuale e nemmeno troppo scorrevole, s’imprime nella mente del consumatore creando un’associazione talmente forte in termini di awareness, che quasi sembrerebbe non esistere nient’altro di altrettanto straordinario per il palato.
Ora, mi si perdoni l’incipit da esperta di comunicazione – cosa che per altro non sono – ma senza nulla togliere a quelle favolose sfere levigate che è vero che si sciolgono in bocca, vi invito a rivalutare il vero significato della parola scioglievolezza dopo una bella cucchiaiata di salsa al caramello e fleur de sel.
In primo luogo per la consistenza: meno pastosa ma più setosa – oserei dire – di quella del cioccolato. Poi per la freschezza, perché si conserva in frigo e nonostante questo non diventa mai solida, tra l’atro basta un accenno del calore della bocca per scatenare un’orgia tra le papille gustative, non sto scherzando, un’ orgia che può protrarsi per ore ed ore a seconda degli accostamenti che si mettono in atto e di cui, qui, vedete la mia personale, golosa, infinitamente colpevole selezione. In ultimo, e non meno importante, quel mezzo cucchiaino di fleur de sel che si aggiunge in cottura non lascia spazio alla minima forma di stucchevolezza, e un cucchiaino dopo l’altro parte un barattolo intero.
Perché quel barattolo ha momentaneamente custodito la sintesi perfetta tra zucchero, burro e panna fresca.
Quel barattolo ha contenuto al suo interno uno dei più semplici prodigi che si possano compiere in cucina, capace di trasformare una banalissima banana in un’esperienza che spalanca le porte della percezione, una pallina di gelato alla vaniglia in una roba paradisiaca, un dvd visto sul divano in quel dvd visto sul divano, col caramello che amava i popcorn.
Scioglievolezza, dite?
Ve la do io, la scioglievolezza!



Ah, dimenticavo. Sono circa 480 calorie ogni 100 grammi … ^.^
Senza rimorsi,
Miss Guilty