Miss Guilty / Piccola guida goliardica ai cibi da senso di colpa

Diamo il benvenuto a Francesca con la rubrica che tutti aspettavamo: quella sul cibo che ci dà tanti sensi di colpa, e per questo tanta, tanta soddisfazione. 
Di Francesca Romana Gaglione

“Le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, o fanno ingrassare”, diceva il buon vecchio George Bernard Shaw. Ed anche se si potrebbe più o meno facilmente dissentire dai primi due statement, credo che invece si sia tutti unanimemente d’accordo con il terzo, e cioè che spesso l’ebbrezza estatica che un cibo può regalare è direttamente proporzionale al suo apporto calorico.

Diciamoci la verità: non esistono cibi light che danno realmente soddisfazione, o perlomeno la stessa soddisfazione che invece può darti un tiramisù con tanta crema al mascarpone, una bruschetta fumante con lardo di colonnata miele e noci, un tortino al cioccolato caldo con cuore fondente, dei meravigliosi popcorn irrorati da crema al caramello e fleur de sel.

Magari qualcuno esiste pure, ma non è in questa sede che ne parleremo, perché questa è una rubrica politicamente scorretta sull’importanza della legge della compensazione nella vita alimentare dell’individuo:  se è importante mangiare sano, poco e spesso, prediligere frutta e verdura e cottura al vapore per mantenere inalterate le proprietà organolettiche degli alimenti, per sei giorni la settimana ve le lo concedo, ma vi invito anche a ritagliarvi una giornata di sano disordine alimentare completo, ventiquattrore dedicate a grasso e colesterolo liberi e senza senso di colpa, perché l’equilibrio è una posizione dinamica tra due opposti, e per mantenerlo un po’ di junkie food ci vuole per forza, ce lo meritiamo, che diamine!, mette allegria e fa buon sangue.

E forse, cosa più importante di tutte, ci insegna a non essere troppo severi con noi stessi, a prenderci un po’ meno sul serio e a goderci il lato ironico dell’esistenza, proprio quello in cui Narciso s’innamora sì della sua immagine, ma riflessa nel fondo d’olio di un succulento pollo ai peperoni 🙂

Cito da un articolo di Francesco Conti apparso sul Sole 24 Ore qualche tempo fa: ”L’adorazione per il cibo zozzo è internazionale, cosmopolita, progressista, in opposizione al localismo tradizionalista, nostalgico e razionario di molta gastronomia contemporanea. La passione per il junk food è poi una grande scuola di divertimento, lontana dalle seriosità pompose e solenni dei fanatici della ristorazione, dai riti per iniziati, dai protocolli aristocratici del galateo, dai ridicoli cerimoniali di assaggiatura del vino e dagli assensi imbarazzati rivolti al cameriere. Restituisce ai pasti uno spirito conviviale e caloroso, insegna ad avere col cibo un rapporto spontaneo e genuino – sano, oserei dire – educa a padroneggiare se stessi e la propria dieta come persone adulte, razionali e consapevoli”.

E dunque, cari lettori adulti, razionali e consapevoli, lasciate che vi prenda per mano per mostrarvi fritture grondanti d’olio, panini che scoppiano di salse ipercaloriche e celestiali, torte da far diventare diabetici al primo sguardo, la gamma infinita delle trasformazioni di cui è capace un panetto di burro, la versatilità senza paragoni di pancetta e tuorlo d’uovo e tutto il potere liberatorio che questi cibi custodiscono nella loro natura.

Una volta a settimana, vi mostrerò i prodigi famelici di una voracità che addenta gioiosa il bello della vita, senza alcuna forma di rimpianto.

E, come è facile intuire, senza il minimo rimorso 😉

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