New York tra bakery e street food: una città tutta da vivere e da mangiare!

E’ un dato: i nostri blogger amano New York. Questa è una guida alle bakery e allo street food newyorkese.
Di Francesca Caprioli

Esistono centinaia di guide, monografie, libri e riviste su New York (io da sola ho già riempito uno scaffale della libreria!): chi ti dice qual’è il miglior itinerario per ammirare tutte le magiche attrazioni che la città offre, chi propone un elenco dettagliatissimo degli indirizzi moda più trendy del momento, chi ti porta a scoprire le ultime tendenze e i quartieri recentemente riqualificati e chi ti spiega come sopravvivere nella giungla dei newyorkesi (!). Io non ho nessuno di questi propositi ma visto che sono una ragazza e, così dicono, l’attività preferita di una donna è dare consigli (il più delle volte totalmente NON richiesti), non posso esimermi da questa nostra specialità e, dal momento che non sono molto ferrata nei discorsi sui massimi sistemi, eccomi qui a parlare di ciò che mi piace di più, ovvero New York e il cibo!

La genialità dei newyorkesi è che puoi mangiare ciò che vuoi, quando vuoi, dove vuoi: c’è sempre uno Starbucks dietro l’angolo nel quale rifocillarsi, una bakery stracolma di mega biscotti, cupcakes o cheesecake in formato mini o maxi o un chioschetto di lucido acciaio con un hot dog caldo caldo pronto da sbranare in un sol boccone!! Se, come me, è la prima volta che vai a NYC e non vuoi perdere nemmeno un secondo di tempo a favore di un altro negozio da esplorare, un quartiere da raggiungere o semplicemente uno scorcio da ammirare lo street food è quello che ti viene in soccorso: pratico, veloce e gustoso (il più delle volte!). Unica controindicazione: bisogna camminare veramente tanto per smaltire i quintali di burro e creme per le quali sono note le torte american style, ma il sapore è così buono, l’odore così dolce e la città così bella che non è poi un gran sacrificio!!

Senza dubbio la mia bakery preferita è Magnolia: 4 punti vendita, uno diverso dall’altro ma tutti secondo lo stesso fil rouge. L’originale, a Bleecker street, a metà tra il Meatpacking district e il Greenwich Village, è comparsa per sedici secondi una puntata di Sex & The City, quando Carrie, seduta sulla panchina esterna, addentava un eccellente quanto meraviglioso cupcake come terapia antidepressiva in compagnia di Miranda (e, lo dico per esperienza, funziona davvero!). Qui si respira la vera essenza di Magnolia Bakery: arredamento retrò stile anni ’50, laboratorio semi in vista, commessi cordiali e amichevoli che con pochi, rapidi e sapienti gesti farciscono alla perfezione centinaia di piccole, deliziose tortine. In vetrina magnifiche torte a più piani ricoperte di morbida glassa al cioccolato, panna o burro fanno bella mostra di se dall’alto di belle e pratiche alzatine. L’unica pecca, a parte la coda sempre presente a qualsiasi ora del giorno, è la mancanza di posti a sedere (ok che non vogliamo perdere neanche un secondo di tempo ma per capire una città occorre anche un pò di sano people watching e davanti a una cioccolata calda e una fetta di crumble apple pie viene tutto meglio!).  Per questo motivo il negozio preferito è quello di Columbus ave: tavoli grandi e piccoli ma tutti con fiori freschi in un barattolo di vetro, ampia scelta tra torte, tortine e bevande ad alto tasso glicemico!

Sempre in tema dolce ho degli ottimi ricordi legati a “Little cupcake bakeshop” in Prince street (ottima la cheesecake monoporzione che più che mono era bi o tri …), “Cupcake cafè” sulla 18esima strada, i biscottoni  che sembrano opere d’arte di Eleni’s nel Chelsea Market a Meatpacking, “Dylan’s Candy bar” (non una bakery ma un meraviglioso quanto coloratissimo distributore di giuggiole!) e poi lui, Buddy: il boss delle torte! Si lo so, ormai è inflazionato e decisamente kitsch ma il suo fascino verace e autentico e, soprattutto, la sua red velvet sono assolutamente irresistibili! Il viaggio in treno da NY a Hoboken è breve e, in mezz’ora scarsa, ci si lascia alle spalle i grattacieli della città per immergersi nel tipico clima da “provincia americana” solo al di la del fiume. Hoboken è un piccolo centro, carino e ben curato e che offre una veduta della skyline newyorkese davvero unica. La pasticceria da Carlo è piccolina e ben inserita nel contesto della cittadina, alle pareti le prime copertine dei giornali incorniciate e i modelli di alcune torte riccamente decorate, nel bancone torte a forma di tacchino (mancavano pochi giorni al Thanksgiving day), tiramisù e fragole formato gigante con cioccolato, e poi ancora biscotti (in America i cookies hanno un diametro di circa dieci centimetri, non meno!), frutta di marzapane e i famigerati cannoli!

Visto che però non di solo dolce vive l’uomo ecco due o tre dritte in versione salata:

  • prima di tutto i chioschetti che vendono hot dog lungo la strada: non avrei davvero mai creduto che mi piacessero così tanto! Qui devo fare una doverosa precisazione: i venditori ambulanti sono tutti registrati e conoscono le minime norme di igiene e pulizia (purtroppo non si può dire altrettanto dei colleghi nostrani), io stessa mi sono dovuta ricredere! L’hot dog non ha niente a che fare con quello che viene spacciato come tale qui da noi: piccolo, perfettamente digeribile e estremamente gustoso se mangiato tiepido con soffice pane e una spruzzatina di ketchup e senape (“melius abundare quam deficere” è sempre stato il mio motto!). Da Wall street a Central park, questi chioschetti offrono a 1,5$ appetitosi spuntini davvero mooolto NY style!
  • The city bakery, self-service e spuntineria moderna sulla 18esima strada
  • Think coffee a NoLiTa offre gustosissime baguette farcite con ingredienti esclusivamente km zero per accontentare non solo il palato ma anche la coscienza ambientalista di molti (io personalmente preferisco la prima e consiglio il panino con brie e mele verdi: abbinamento superlativo!)
  • and last but not least… Dean&Deluca! Senza dubbio questo è il miglior negozio di alimentari di tutta New york! All’angolo tra Broadway e Prince street la gastronomia più famosa della città offre uno spettacolo per gli occhi e il palato grazie alla ricchezza di piatti pronti, ingredienti e take away in vendita. Io qui potrei soggiornare.

In chiusura (se qualche temerario è riuscito a giungere fino a qui!) un piccolissimo accenno alle catene: a New York ce ne sono veramente tante e di tutti i tipi/gusti. Io preferisco Starbucks (un frappuccino al cioccolato non si nega mai a nessuno anche in inverno!) per la qualità e l’affidabilità del servizio (tra tutti quelli che ho sperimentato, anche solo per un caffè o un the da passeggio il meglio l’ho trovato a Soho: musica davvero cool, arredamento in stile “rilassati-quanto-vuoi-e-se-hai-bisogno-di-un-caffè-siamo-qui!” e ottime, comode poltrone per una pausa knitting a fine giornata!), Sbarro per la pizza margherita NY style più buona che ho assaggiato e l’intramontabile Burger King (molto meglio del concorrente Mc, porzioni grandi anche nel menù junior e patatine decisamente croccanti e invitanti!) per l’atmosfera da telefilm anni ’80 che ti accoglie nel punto vendita di Times Square!

New York non si conosce certo in una settimana, occorre un altro viaggio e un altro gasto-tour…ho giusto giusto in mente due o tre indirizzi da provare e recensire…stay tuned!

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