Torna Readings for Foodies: questo mese Antonella è stata al Salone del Libro di Torino ed ha portato a casa le migliori pubblicazioni in fatto di food.
Di Antonella Gigante
Come ha scritto benissimo Annarita Briganti su Repubblica alla vigilia del Salone, mancava solo la Clerici quest’anno a Torino. Aggiungendo un posto a tavola, saremmo stati al gran completo. Da Gualtiero Marchesi a Benedetta Parodi (praticamente una holding, visto che sommando i due libri si sorpassa ormai il milione di copie vendute!), dagli chef salutisti Simone Salvini e Luca Montersino allo scugnizzo Ernesto Lombardo al re della pizza contemporanea Simone Padoan, dai romanzieri in piena regola alle foodblogger più agguerrite: l’ampio ventaglio del food publishing tricolore si è dato appuntamento qui, tra le mura di Casa CookBook, all’ombra del Lingotto. Del resto, l’appuntamento annuale più importante per l’editoria italiana non poteva certo continuare ad ignorare uno dei settori più vivi e remunerativi del mercato. In barba alle polemiche che hanno accompagnato l’ingresso di grembiuli e fornelli nel tempio del libro, siamo andati a curiosare tra pagine e padelle.

DI PAN’INI
Finalmente ce l’ho fatta. Era un anno che volevo addentare uno dei suoi panini e finalmente, all’ombra della Mole, tra un libro e un’intervista, ci sono riuscita. Alessandro Frassica e il suo pan’ino erano tutti lì per me.. e per gli altri numerosissimi e affamati lettori accorsi allo showcooking del panettiere fiorentino. Sognavo i suoi pan’ini ogni volta che, a casa, mi capitava di sfogliare il bellissimo volume edito da Guido Tommasi Editore: gli ingredienti semplicissimi eppure originali, la cura nella preparazione, le facce goderecce e soddisfatte degli addentatori (più che avventori) immortalati dalle foto splendide erano un mix irresistibile. Al Salone Alessandro ha offerto tre panini: uno splendido vegetariano (il mio preferito), con spirulina, cime di rapa, melanzana, peperone crusco, olio buono e sale della Maremma; uno dolce e piccante, con granella di nocciole, cioccolata spalmabile e peperoncino; e uno un po’ più classico con tonno, pomodoro e carciofo, capperi di Pantelleria e salsa piccante.. tutti spazzolati in un batter d’occhio!
Non disperate se non eravate tra i presenti: potete rifarvi facendo un salto da ‘Ino a Firenze, a Roma nel Ristorante del pane da poco inaugurato da Eataly o, più semplicemente, nella libreria a voi più vicina. Una sola raccomandazione: correte a comprare questo libro, ma non apritelo all’ora di pranzo!
MARIA TERESA DI MARCO E ALESSANDRO FRASSICA, IL PAN’INO, GUIDO TOMMASI EDITORE, 19.90 euro
DI SCUGNIZZI AI FORNELLI (E BELLE SCOPERTE)
Sarà che mia mamma mi ha appena detto che lei, in Puglia, sta andando in spiaggia mentre io, entrando al Lingotto, ho chiuso l’ombrello e sfilato il cappotto, sarà questo accento allegro e un po’ familiare, saranno questi profumini da pranzo della domenica.. ma io sento Sud e non so resistere. Sul bancone di Casa CookBook, attorniato dalle pentole, pentoline e cocotte coloratissime di Le Creuset (una delizia per gli occhi!) scopro uno chef solare, dal sorriso largo e contagioso, che promette meraviglie. Ernesto Lombardo, Erny come ama farsi chiamare lui, ride, scherza, attrae magneticamente il pubblico mentre, tra un sartù di riso e un gattò di patate, racconta di cuochi del Settecento napoletano, che impararono ad adattare la cucina francese da cui provenivano ai prodotti e al gusto delle famiglie nobili che li ospitavano: nacque così quella che oggi noi consideriamo “la tradizione partenopea”. Fu così, infatti, che i Monsieur (questi cuochi, appunto) divennerò Monzù, il gateau divenne gattò e dal surtout si giunse al sartù! Erny, moderno Monzù, scugnizzo dalla parlantina sciolta, non si limita però a riproporre la tradizione e innovarla: nel suo libro, da poco uscito per Trenta Editore (casa editrice che non conoscevo e che ha rappresentato, di certo, la scoperta più interessante del Salone) ci illustra tecniche di cottura e vantaggi nell’uso di queste belle pentole in ghisa vetrificata, le uniche che utilizza per le sue ricette. A causa dello speciale materiale di cui sono fatte, le pentole in questione ci permettono di cuocere in pochissimo tempo (al contrario di ciò che si pensa, forse a causa dal look vintage che sembra richiamare altri tempi – di cottura e non solo – ben più lenti) e senza aggiungere grassi, addirittura facendo a meno del latte e utilizzando solo acqua nelle preparazioni con frutta o creme (assai utile per chi, come me, è intollerante al lattosio). Insomma.. un moderno Monzù con un esercito di cocottine colorate e una bella e brava Editrice a sostenerlo. Mica male questo scugnizzo!
ERNY LOMBARDO, UNO SCUGNIZZO AI FORNELLI. CUOCERE NELLE PENTOLE IN GHISA, TRENTA EDITORE, 15.00 euro

DI INSOLITE MADELEINE
Ma lo spazio per il food non è stato confinato solo dentro gli showcooking di Casa CookBook. Mentre il candidato allo Strega Paolo Cognetti e la sua Sofia sfidavano, a colpi di fuochi, fiamme e padelle, gli altri scrittori nella gara di Writerchef, nella sala azzurra – una di quelle che negli anni, per intenderci, hanno visto sfilare Premi Nobel, autori a sei zeri nel venduto e star della letteratura internazionale – la bravissima Alessandra Tedesco, lettrice autorevole e appassionata di Radio 24, ci ha mostrato che anche autori lontanissimi come Marcel Proust, Enrico Brizzi, Sveva Casati Modignani ed Andrea Vitali possono avere qualcosa in comune. Una madeleine. Un cibo che, al solo pensiero, è in grado di risvegliare ricordi incantati e mondi perduti. E poco importa che per Brizzi questa magia abbia il sapore dei campionati di tortellini in brodo delle zie durante i pranzi domenicali sui colli bolognesi; che per la signora del romanzo Sveva Casati Modignani sappia, invece, di crocchette di patate, l’unico cibo goloso che sua nonna, in tempo di guerra, riusciva a preparle nelle ristrettezze di momenti così duri; o che per Vitali il dolcetto proustiano abbia i connotati (ehm) dei rognoni trifolati tipici della sua terra (e qui l’accostamento con la raffinatezza alla mandorla amara del petit gâteau di proustiana memoria ammetterete vacilli un po’…).
L’arte di stare al mondo di Brizzi, Il diavolo e la rossumata di Casati Modignani e Le tre minestre di Vitali sono i tre romanzi scelti da Mondadori Electa per inaugurare una speriamo fortunata collana di Food Novel: tre storie assai diverse, tre scritture lontanissime per mondi e stile che però consegnano al cibo lo stesso ruolo fondante. Essere molto più di quel che appare: preservare la memoria, permettere la narrazione, inverarsi la Letteratura.
ENRICO BRIZZI, L’arte di stare al mondo, MONDADORI ELECTA, 14.90 euro
SVEVA CASATI MODIGNANI, Il diavolo e la rossumata, MONDADORI ELECTA, 14.90 euro
ANDREA VITALI, Le tre minestre, MONDADORI ELECTA, 14.90 euro