Ristorante Da Guido – Bra (Cuneo)

Chiara ci illustra un’esperienza sensoriale fantastica vissuta nelle Langhe, in un ristorante stellato di grande qualità.
Di Chiara Freschi

Nella suggestiva cornice del borgo di Pollenzo, nel comune di Bra (Cn), si trova il ristorante Da Guido. E’ situato dentro le mura di una struttura chiamata Agenzia, da quando è stata ricostruita nel 1832 dal re Carlo Alberto. E comprende anche la prestigiosa Università di Scienze Gastronomiche. L’Agenzia è un edificio neogotico che si presenta come un grande complesso “a corte”; un’architettura che deriva dalla curtis di epoca medioevale.

Durante un recente weekend nelle Langhe, abbiamo deciso di concederci una cena in questo ristorante stellato. Giunti a destinazione, dopo aver attraversato un lungo porticato con un soffitto di travi di legno e i faretti in terra ad illuminare il camminamento, siamo arrivati finalmente alla porta in vetro del ristorante.

Ad accoglierci il proprietario Piero Alciati, esperto conoscitore di vino che con eleganza lavora in sala, consigliando vini, abbinamenti e spiegando la cucina del territorio ai clienti senza essere mai invadente. Il locale è gestito insieme al fratello Ugo, lo chef , che in cucina porta avanti una tradizione di famiglia, appresa dalla mamma Lidia, arricchendola con la fantasia e l’interpretazione. Il nostro tavolo era in una saletta tutta per noi, adiacente alla cantina a vista. Tutto ciò ha riempito di gioia i nostri cuori e ha illuminato i nostri occhi, essendo tutti appassionati di vino e sommelier.

E’ stato servito subito un aperitivo a base di Franciacorta saten Monterossa, dalle ragazze che lavorano in sala, accompagnato da alcuni finger food molto raffinati.

Il cestino del pane poi era una vera delizia, composto di pane ai pomodori secchi, focaccia alta e ben oliata, grissini ”sabbiosi” lavorati a mano, immancabili nella tradizione piemontese e le sfoglie croccanti al sesamo.

Piero Alciati ci ha coccolato guidandoci in un percorso di vini in abbinamento alle portate variegate che abbiamo scelto. Il timorasso Vigne Marina Coppi 2010 di Fausto Coppi ha accompagnato molto bene gli antipasti: il vitello tonnato con salsa di capperi rigorosamente tagliato al coltello,

il filetto crudo di vitella della Granda, di una morbidezza disarmante!

Le bistecchine di capretto impanate e pecorino, con le quali è seguito l’abbinamento di un dolcetto d’Alba Solatio 2007 di Brovia,

e la cipolla ripiena al forno.

Il nostro percorso di vini è continuato con una barbera d’Asti superiore 2007 di Trinchero, in abbinamento a primi della tradizione come gli agnolotti di Lidia al tovagliolo, con un ripieno profumato che invitava a mangiarli come fossero chips,

gli agnolotti al sugo d’arrosto

e il risotto mantecato con acciughe salate, decorato con un’ elegante sfoglia di farina di riso.

Molto soddisfatti abbiamo continuato la degustazione con un barbaresco Serraboella 2005 dell’Azienda Agricola F.lli Cigliuti e un barolo di Serralunga, Vigneto Grignorè 1989 di Ceretto, con i quali abbiamo accompagnato una buonissima faraona arrosto con salsa di fegatini, su pan briochè e salsa al madeira

e l’arrosto di vitella della Granda al cucchiaio, morbidissimo!

Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare alla scelta del dessert, perchè ormai pieni, ma non è mancato l’assaggio di alcuni dolcetti molto buoni; un applauso fragoroso alle meringhe con la panna!

La gentilezza e la professionalità di chi nel lavoro ci mette tutta la passione e di chi coccola il cliente, si vede anche in questi gesti. Lo chef ha preparato il gelato alla panna all’ultimo minuto e ce lo ha servito in modo molto scenografico.

Morbidezza e cremosità allo stato puro….mmmmmmmhhhhh!!

E per concludere in bellezza un bicchierino di sherry Pedro Ximenez del 1958.

E’ stata una piacevolissima serata, in compagnia di amici stupendi, in un luogo ricco di storia e tradizioni che persone molto preparate e cortesi sanno portare avanti e rivisitare all’occorrenza! Grazie……a tutti!

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