van ci racconta una bevuta molto significativa che ha fatto ultimamente. Si tratta del Pinot Grigio di Radikon, un vino ricco di colore e povero di solforosa.
Di Ivan De Chiara
Sabato sera ho cenato all’aperto. L’idea era di contrapporre al caldo estivo uno Champagne glaciale. Ma una brezza marina troppo fresca mi ha rovinato l’abbinamento e così ho dovuto trovare un’alternativa meno glaciale. Ero indeciso, l’ idea di un rosso con la millefoglie di cernia e crema ai porcini riabilitava in un attimo il cavolo a merenda, ma all’improvviso è apparso sotto il mio indice il Pinot Grigio di RADIKON e mi ha tolto ogni dubbio. L’avevo assaggiato al Vinitaly in mezzo ad una mandria di bevitori e mi aveva colpito, ma 1/8 di bicchiere in 2 era poco per generare certezze. Qualche dato: fa 8 giorni di macerazione con le bucce, no lieviti selezionati e poca aggiunta di solforosa. Diciamo che il colore rosso e la presenza di tannino donano a questo pinot grigio una veste tridimensionale:

Pinot Grigio 2009-RADIKON: Colore rosso rubino con riflessi ramati. Al naso troviamo tanta frutta, ciliegia, pesca, fragola e uva spina ma anche note floreali di rosa e glicine e mineralità ferrosa. Al gusto ha una grande freschezza che tiene a bada la nota alcolica e tanta sapidità. La leggera astrigenza è piacevole, come gli aromi della frutta rossa che tornano sul finale.
Devo fare 3 considerazioni finali. La prima è che il vino ha una splendida bevibilità. La seconda è che la solforosa è veramente poca… tranquilli con Radikon non si rischiano giramenti di testa. La terza è che il vino è buonissimo!