Sant’Arnoldo, e la birra a Venezia è già passione!

Valentina è stata a Venezia, e oltre a visitare la città si è innamorata delle birre di Casa Sant’Arnoldo.
Di Valentina Mariani

Pochi giorni di vacanza a cavallo di questo anno nuovo, e dopo qualche sciata sulle alpi svizzere mi dirigo a Venezia.
Entro in un bar, al tramonto di una città che più passa il tempo più mi sembra magica, e brindo al 2013.
Così incontro lei. Si chiama Barba, ed è già grande il successo per il suo debutto sul mercato italiano e britannico.

Tornata a casa cerco e scopro che Barba è nata dall’esperienza ventennale di prestigiosi mastri birrai, prodotta a Venezia secondo le migliori tradizioni internazionali. Ecco spiegato il motivo per cui me ne sono innamorata al primo sorso.

Oltre al metodo di lavorazione e ai suoi segreti, di cui parleremo tra poche battute, vale la pena soffermarsi sui nomi di battesimo dati alle diverse birre. La più storica nonchè flagship di casa Sant’Arnoldo, datata 1993, si chiama Barba. Una American Pale Ale fortemente ambrata, dal gusto deciso e amaro, con note di aroma delicato e agrumato. A ruota segue Kalifornia, una bionda decisamente beverina e dal moderato contenuto alcolico, ispirata all’era del proibizionismo ambientato nella San Francisco anni ‘20; in gamma poi, una bionda molto corposa e dal carattere deciso, con metodo strong belgian ALE, chiamata Sentai; è quindi la volta della Bitterizing, una English Bitter in puro stile inglese con soli 3,7° di volume alcolico; a seguire Purple Rain, una biere blanche piuttosto dolciastra pensata per le donne, ideale per sushi o abbinamenti di pesce; infine, 1211, una italian black Ipa, maturata oltre 40 settimane che sprigiona un carattere complesso ma allo stesso tempo una birra nera piacevolmente amara e beverina.
Volete saperne di più?

“Il suo segreto si trova nel metodo artigianale e nella produzione in alta fermentazione, per Ale non filtrata e non pastorizzata di casa Sant’Arnoldo, la distinguono per gusto, genuinità, un perlage raffinato ed un modaiolo look & feel che dona grande appeal e un tocco di classe unico sulla scena birraria internazionale.” spiega Franco Tartaglia, Managing Director e Resposabile delle Pubbliche Relazioni. Una birra in grande stile insomma.

E ci sono particolarità anche nel packaging. “E’ disponibile in sei differenti eccellenti gusti, unicamente in bottiglie da mezzolitro e con etichette cool e dagli allegri colori caleidoscopici”, spiega sempre Franco.
Colori caleidoscopici? Meraviglioso. Poi aggiunge: “la birra Sant’Arnoldo si può degustare nei migliori ristoranti, pub e lounge bar di tutta Italia”.
Se non la trovate al primo colpo, che sia una buona occasione per andare a Venezia?

E ora, innamoratevi. Cheers!

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