Un viaggio sensoriale in Provenza al sapore di Provenza: Gelmina la descrive e la fotografa, consigliandoci, come sempre, una ricetta.
Di Gelmina Kaminskaite
Charles Baudelaire in una sua poesia inserita nei “Les Fleurs du Mal”,
intitolata “l’invitation ou voyage”, invita a viaggiare laggiù dove
“tout n’est qu’ordre et beauté, luxe, calme et volupté”
(“Tutto, laggiù, è ordine e beltà, lusso, calma e voluttà”).

Provenza.
Quante volte sognata, almeno tutte quelle dopo aver sfogliato le immagini delle riviste con le colline ricoperte di lavanda. Tutte le volte che programmavo la gita c’era sempre qualcosa che rovinava i piani per visitare questa antica provincia che dista a pochi chilometri dalla mia casetta, giusto dietro le Alpi. Tuttavia, qualche settimana fa, un pò preoccupata per la mietitura già avanzata, sono partita ed ho trovato ancora la lavanda fragrante che assieme a tanti laghi blu colora la regione.
Da Nizza ci siamo diretti verso la piccola città di Saint Paul de Vence: ero già stata l’anno scorso in autunno, è stato amore a prima vista. E ‘stato magico, ma questa volta gli occhi sono ancor più deliziati dall’atmosfera estiva. Questa piccola città di artisti dista a pochi minuti da Nizza, ma incastonata sulle colline, antica con i suoi vicoli sali e scendi dove si susseguono le gallerie d’arte, sembra che per lei il tempo si sia fermato. Curiosando qua e là trovo molti negozietti di prodotti locali dove vendono l’olio, conserve, biscotti, tutti in confezioni curate nei minimi dettagli, tanto che mi viene voglia di comprarle tutte queste scatoline e barattolini in stile vintage.
Saint-Paul-de-Vence, Côte d’Azur




Dopo una mezza giornata trascorsa tra le colline, il verde e un’artistica armonia, ci muoviamo con l’obiettivo di passar la sera nella città del Festival – Cannes. Gli occhi di mamma si illuminano al pensiero di arrivare finalmente a vedere dove il lungo tappeto rosso scorre , su quei scalini del cinema, che sicuramente delude i turisti, trattandosi di un palazzo anni ’80 in fase di restrutturazione, ma poco importa, sono i sogni e l’immaginazione che contano. Il cinema si trova sulla “Croisette”, il lungomare di 2 km dove è tutto un susseguirsi di boutique delle maison più blasonate sovrastate da una serie di alberghi rinomati, spesso romanzati, come il Carlton o il Martinez per fare degli esempi e, volgendo lo sguardo verso il mare oltre gli ombrelloni degli stabilimenti balneari super chic, si intravede il golfo con le alture sfumate: con la luce del tardo pomeriggio sembra una cartolina. Decidiamo di fare quindi una pausa accomodandoci su una di quelle seggiole blu per turisti in cerca di sollievo per i piedi e di emozioni davanti ad un panorama e un atmosfera d’altri tempi. Proseguiamo la nostra passeggiata nella città vecchia: su percorsi lastricati si incontrarono uno dopo l’altro ristoranti con i dehor belli allineati, sfoggianti belle tovaglie sui tavolini che invitano a sedersi per la cena e a gustarsi un plateu di coquillages.
Cannes, Côte d’Azur





Il giorno seguente decidiamo di partire di buon mattino lasciando la costa alle nostre spalle per addentrarci nell’entroterra provenzale, quello dei campi di lavanda per intenderci. Proseguendo il cammino verso Nord non possiamo non fermarci a Grasse, famosa per i suoi estratti di fragranze. Grasse fornisce da secoli le sue numerose essenze floreali ai profumieri di tutto il mondo. Passeggiando nella città ancora addormentata, con il profumo di deliziosi croissant e caffè che odorano le viuzze del centro, ci imbattiamo nel museo del profumo di Fragonard, con le porte già aperte, e poi ancora da non perdere l’occasione di visitare le due mostre della fotografia di viaggi d’epoca, presentati in colori e costumi del XIX secolo. Tutti i musei sono gestiti dalla casa di profumieri Fragonard, tutti con ingresso libero.
Grasse, Provenza


Dopo una mattinata trascorsa nel mondo dei profumi proseguiamo il viaggio verso il Parco Regionale del Verdon. Lì, dove solo la natura detta le sue regole. Diversamente dall’ Italia, dove i paesi si susseguono senza lunghe interruzzioni, in Francia puoi passare una dozzina e anche più chilometri e non vedere una casetta all’ orizzonte. Si scorgono paesaggi grandiosi, dipinti dalla talentuosa natura, che ha ispirato i famosi pittori impressionisti, in particolare Paul Cézanne, nato proprio in provenza, o Van Gogh che ha dipinto almeno duecento tele dedicate ai questi paesaggi, e ancora Monet o Paul Gauguin.
E’ difficile raccontare e descrivere con le foto la grandezza delle Gole del Verdon, guardando giù il fiume serpeggiante dai cosiddetti balconi o durante la guida lungo il bordo della strada, vengono le vertigini.
Gole del Verdon, Provenza


E così scorrendo sulla strada lungo il fiume, ci fermiamo per il pranzo in un ristorantino sul percorso, dove dalla terrazza si può vedere il lago dal colore blu elletrico, anche se la gionata non è delle più soleggiate. Qui gustiamo formaggio Camembert, cotto nel forno con del miele, olio d’oliva ed erbe aromatiche. La semplicità ed il gusto intenso ci ha rapiti.
Lago di Sainte Croix, parco Naturale Regionale del Verdon

Dopo il pranzo proseguiamo il nostro cammino lasciandoci alle spalle il lago di Saint Croix, incominciando a dare un’occhiata qua e là, cercando i campi dipinti con il viola. Sapevamo che il periodo non è dei migliori, perché la raccolta della lavanda inizia con l’estate, ma dopo aver superato la cittadina di Valensole e preso la direzione di Manosque, ci troviamo nei campi coltivati e il panorama è stupendo. Immagino che nel mese di giugno sia semplicemente magico.
Si sta rannuvolando e preferiamo raggiungere il nostro B&B e non appena abbiamo messo piede in questa tipica casetta provenzale ha incominciato a piovere come non si vedeve da tempo.
Il giorno seguente ci svegliamo con una splendida mattinata di sole e, dopo un croissant caldo e una morbida baguette con marmellata di albicocche fatta dalla proprietaria, abbiamo di nuovo caricato le valigie e siamo partiti verso l’alta Provenza.
Valensole, la Provenza



Avvicinandosi alla città di Digne les Bagnes, circondata dalla montagna, ho notato il cartello che segnalava il mercato locale proprio il sabato. Non potevo perderlo. E’ così interessante passeggiare tra le bancarelle di agricoltori e produttori locali, dove puoi capire come vivono le persone di quella zona. Curiosando qui e là finalmente troviamo la miscela di erbe provenzali; tra diversi produttori scegliamo vari formaggi di capra, così amati nella nostra casa e così nobili tra i francesi. Trovo anche un piccolo banco, circondato da acquirenti, dove scelgo di acquistare l’insolita farina agl’otto cereali, rigorosamente biologici. E ancora le montagne di frutta e verdura, tra i quali mi hanno incuriosito i fagiolini viola intenso, quasi nero, e la melanzana bianca.
Così, dopo aver fatto la spesa, ci dirigiamo ancora più a nord, verso le cime delle Alpi.
Mercato locale a Dignes les Bagnes, la Provenza



Seyne les Alpes, Alta Provenza


La quiete e il verde circondano le piccole cittadine lungo la strada. Non appena scorgo il lago di Serre Ponson, ho fermato il traffico e con la macchina fotografica, ho corso verso una finestra tra gl’alberi cercando di catturare al meglio i tutti i colori. Non sapevo ancora che non c’è bisogno di guardare attraverso le fessure, la strada si snoda lungo tutta la lunghezza del lago. Potevo stare lì per ore solo a guardare quel paesaggio perfetto, dipinto dalla natura, dove non cancellerei neanche una nuvola. Le foto non potranno mai trasmetere quello che riescono a coprire gli occhi, tutti gli odori che si sentono in quel momento e tutto quello che possono toccare le mani. Ma hanno il potere di ricordare tutto ciò.
Qui ho ammirato il quadro uno dei più belli mai visti.
Lago di Serre Ponson, Alta Provenza

Tornati a casa, il giorno seguente, sapevamo come far rivivere i momenti appena passati. La ricetta che ci ha affascinato per la sua semplicità, quasi è difficile chiamarla ricetta, è stata immediatamente testata a casa. Sapore intenso, aroma accativante e profumo delicato ci hanno avvolto dopo un morso. Tutto ciò che serve sono i prodotti di qualità che garantiranno un’esperienza soddisfacente. La miscela di erbe provenzali potete tranquillamente prepararla in casa e impreziosire così innumerevoli piatti.


Caprino alle erbe provenzali |
- Per il mix di erbe provenzali aggiungete in parti uguali queste erbe essicate e tritate:
- timo, rosmarino, basilico, maggiorana, salvia
- 2 formaggini di capra tipo robiola o tomino
- 4-6 cucchiai di olio d’oliva extra vergine
- 2 cucchiai di miele (di consistenza liquida)
- 2 cucchiaini di erbe miste di Provenza
- Alcuni fiori dalla lavanda fresca selvatica (non trattata)
- Preriscaldare il forno a 200 ° C.
- Nelle pirofile monoporzione aggiungete i formaggi, versate sopra l’olio, il miele e cospargete con la miscela di erbe. Scegliete pirofile delle dimensioni giuste, perché il liquido deve quasi coprire il formaggio.
- Cuocete per circa 8 minuti o più, fino a quando il formaggio sarà morbido dentro, l’olio ed il miele cominceranno a bollire e si formerà una piccola crosticina sopra.
- Togliete dal forno, lasciate intiepidire per qualche minuto e guarnite con qualche fiore di lavanda fresca.
