Sense Memory: Confessioni di una forchetta raffinata

Denise Sakaki intervista Adam Perin, artista nel settore dei videogiochi, che si definisce una forchetta esigente.
Di Denise Sakaki

Siete tra coloro che hanno l’abitudine di mangiare solo wurstel e uova strapazzate? Chissà quanti piatti genuini vi siete persi nel corso della vostra infanzia, quando vostra madre vi preparava delle uova di pesce, dell’anguilla e quant’altra genuina bontà. Per fortuna si cresce e anche il palato si affina.

Per la maggior parte mangiatori esigenti, non esiste sempre un motivo per cambiare abitudini alimentari, non è qualcosa su cui molta gente sceglie di concentrarsi. E allora, vi chiedete, perché abbandonare il vostro wurstel e le uova strapazzate a voi tanto care? Risposta: non siete curiosi di scoprire nuove frontiere del gusto? Intanto, vediamo l’esperienza di Adam Perin.

 Adam Perin è un artista nel settore dei videogiochi a Seattle. Come potete immaginare, per un professionista occupato come lui, non esiste la possibilità di concedersi un pasto adeguato durante la giornata di lavoro, quindi, ogni sua scelta è un lusso. Lui è un grande appassionato di formaggio  ed è anche molto esigente e schizzinoso nella scelta dei cibi.

Hai avuto un’esperienza negativa con il cibo e pensi che sia questo ciò che ha contribuito alle tue simpatie / antipatie alimentari?” “Penso che il più grande contributore della mia originalità alimentare deriva dal fatto di essere stato cresciuto da una cuoca non molto capace. Inoltre, crescendo in una fattoria, con un rapporto molto stretto con gli animali, mi sono convinto a diventare un vegetariano. Per non parlare poi del problema che nutro nei confronti del sangue e delle budella: una ulteriormente causa alla mia avversione verso la carne!”

“Che cosa mangia di solito durante il giorno?” Mangio un sacco! Io di solito prendo un caffè e un dolce per la prima colazione. Per pranzo consumo, un burrito o una qualche pietanza con del formaggio. Una volta tornato a casa ho due opzioni: verdure, come dei germogli, carciofi, asparagi o cavoletti, o della pasta.”

“Qual è il tuo cibo preferito e perchè?”  “Il formaggio in tutte le sue varietà! Perche è delizioso!”

“Puoi citare alcuni dei cibi che detesti o gruppi di alimenti, e spiegare perché non ti piacciono?” Le uova sono il cibo che detesto in assoluto. Non mi dispiace ritrovarli nei prodotti da forno, ma da sole non riesco proprio a mandarle giù. Hanno una consistenza davvero disgustosa e non mi piace il loro gusto”.

“Anche i frutti di mare sono qualcosa che non mi piace gustare. Cose come molluschi e calamari e molte altre creature del mare non si addicono a me, soprattutto a causa della loro consistenza insolita e, francamente, il loro aspetto prima di essere preparati in pietanze.”

“Esiste un cibo che ti piace mangiare oggi, che in passato non ti piaceva, ma che hai imparato ad apprezzare?” “Mi piacciono molto di più oggi le verdure verdi che quando ero bambino. Probabilmente sono state mal preparate, troppo cotte o semplicemente, mi diverto a prepararle di più adesso”.

“Accettati di essere definito un mangiatore esigente?”  “Sì, certo. Per me non è un offesa quando le persone mi dicono che sono troppo esigente … lo sono, ma spero che lentamente riuscirò a migliorare. Detto questo, sono sicuro che continuerò sempre ad essere pignolo, almeno in una certa misura. Sono solo una persona troppo esigente.”

Da questa breve esperienza, è interessante notare come il cibo e i ricordi vadano di pari passo. Spesso l’avversione o la preferenza verso un determinato alimento è unicamente dovuta al fatto che lo associamo a determinati contenuti emotivi.

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