L’arrivo delle feste è uno dei momenti magici per i nostri “sparkling” e Ivan ci presenta le sue quattro soluzioni per lo champagne di fine anno.
Di Ivan De Chiara
Spumanti, bollicine, champagne sono da sempre i protagonisti incontrastati della notte più divertente dell’anno. Sono mesi che ci martellano con il “rigore” e “l’austerità” ma per San Silvestro facciamo finta di non aver sentito e godiamocela. Scegliere la bolla giusta però non è facile. Dobbiamo pensare ai gusti di tutti (dobbiamo?), c’è quello classico, il nazionalista, l’alternativo, il bio sempre e comunque..ok vediamo di semplificare le cose:
CLASSICO: Non c’è niente di più classico delle mitiche e pluricelebrate cuvèe prestige delle grandi maison. E allora avanti con Dom Perignon, Grande Dame, Cristal, Grand Annee di Bollinger e molte altri champagne intramontabili. In fondo…”Un classico è un’opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso.”. Quanto la sapeva lunga il vecchio Italo. Vantaggi: poca rottura di scatole (tutti le conoscono e se le godranno dall’inizio alla fine). A parte quello che odia le bollicine (c’è sempre!) e che cercherà di far passare il messaggio che non valgono tutti quei soldi..non badate a lui, ha già perso in partenza..e andrà pure in bianco!
PATRIOTTICO: A questa tavola non si parla nè di Champagne, nè di Jamon Iberico nè di tutto i prodotti splendidi che hanno colpa di essere fatti oltre il confine. Qui si beve e si mangia italiano! E come si beve? Alla grande! Per un San Silvestro italico doc possiamo spaziare dal Giulio Ferrari (primus inter pares) ai franciacorta come l’Annamaria Clementi o il Sublimis di Uberti, senza scordare Cavalleri e Vittorio Moretti. Con queste meravigliose bottiglie si prospetta una serata coi fiocchi. Vantaggi: l’atmosfera sarà forse ancora più euforica della tavola classica. Tutti si divertiranno a deridere i francesi man mano che le bottiglie finiscono. Contro: il tuo progetto della champagnata con gli amici è finito per sempre!
ALTERNATIVE CHIC: Questa è la tavolata dove potreste passare uno dei San Silvestro più mitici della vostra vita. L’alternative è sempre pericoloso perchè ci mette 3 secondi a spacciarvi un Sagrantino spumantizzato coi tannini che saltano insieme alle bolle come una gemma enologica imperdonabilmente dimenticata! Ma quelli chic in genere non hanno volgia di rischiare troppo e ci tengono a far bella figura, quindi potrebbero saltar fuori magari Selosse, Leclapart, Egly Ouriet, Ulysse Collin e Prevost come se piovesse! Vantaggi: potreste bere divinamente ma la piacevolezza della conversazione è inversamente proporzionale ell’ego di chi porta le bottiglie. Il rischio grosso è quello di pagare alla romana, difficilmente te la potrai sgambare portando il moscato per il panettone!
BIO & DINAMICO: ” Non avrai altro bio all’infuori di me !” Questa compagnia è assolutamente piacevole.. se non si fa prendere troppo la mano! Sicuramente non possono mancare biobolle come quelle di Beaufort o Bedel ma anche l’italico Barone Pizzini farà il suo dovere. Il pericolo può venir fuori dalle “nuove scoperte strampalate”. Sarete certi della fregatura quando sentirete pronunicare la mitica frase: “l’avreste mai detto che il tannat spumantizzato è straordinario”
Oltre queste linee guida ci sono altri sottogruppi come “PICCOLO E’ BELLO” (porteranno solo vini di chi non produce più di 30 bottiglie e 5 magnum) o i temibili “DOLCIONI” (“ho pensato che non a tutti piace lo spumante secco e così ho portato un paio di asti fontanafredda!”).
Ma ditemi che bollicina vorreste per il vostro San Silvestro?