L’afa sta mettendo seriamente in crisi il nostro Ivan che riesce a trovare refrigerio solo in un calice di champagne!
Di Ivan De Chiara

Se nemmeno Scipione, Caronte, Minosse e il Minotauro vi fanno venir voglia di Champagne allora siete incorreggibili…vi banno dalla mia rubrica! Con questo caldo è veramente impossibile non riempire un secchiello (anche da spiaggia) di ghiaccio e fiondarci dentro la nostra bolla quotidiana!
In questo periodo ho bevuto diversi champagne ma mai abbastanza per saziare la mia vorace curiosità. Con piacere ho ribevuto lo Champagne di un grandissimo recoltant-manipulant di Ambonnay, EGLY-OURIET. E’ più facile sentir parlare male di Madre Teresa di Calcutta che di lui. Le sue viti sono piantate praticamente sul gesso e i suoi Champagne hanno una mineralità spettacolare. Ho degustato il Brut Tradition (70% pinot noir e 30% chardonnay) e non delude mai:Color paglia intenso, profumi fruttati di agrumi, ananas e composta di mele poi l’immancabile gesso, i fiori bianchi e le erbe aromatiche. All’assaggio ha forza da vendere e un’acidità mai fastidiosa. Molto appagante e sapido il finale.
Il secondo è il Tradition (45% pinot meunier 35% chardonnay e 20% pinot noir) di GASTON CHIQUET, recoltant-manipulant di Dizy. Il colore è un paglia delicato con qualche pennellata verde. I profumi sono molto delicati, c’è l’agrume di lime, la mandorla fresca, l’albicocca e il fiore bianco, meno esuberante la mineralità. In bocca è soffice, equilibrato e si beve con grande piacere. Ottimo il rapporto qualità prezzo (35 circa in enoteca), aperitivo o piatto delicato.