Sparkling Notebook – Incontri Epici: Jacques Beaufort!

A volte basta suonare un campanello per ritrovarsi a bere Champagne con un mito. Questo è uno di quei casi. Madame e monsieur:  vi presento Jacques Beaufort.
Di Ivan De Chiara

Due anni fa girellando in Champagne arrivai davanti al cortile di Jacques Beaufort. Tutto emozionato suonai il campanello ma nessuno mi risponse; erano troppo impegnati col degorgement. Me ne andai con la coda tra le gambe, fine della triste storia. Quest’estate mentre girellavo tra una visita e l’altra, ricapito davanti al solito cancello. Silenzio totale. Suono il campanello sicuro che nessuno mi avrebbe risposto e invece dopo 10 secondi mi ritrovo davanti Mister Beaufort! Balbetto qualche complimento a casaccio e chiedo di fare una visita. Lui forse imbarazzato dalla mia carica di elogi, vorrebbe dirmi di no, ma ha un attimo di incertezza. Sento di averlo in pugno, infatti cede e mi fa entrare! Jacques mi fa accomodare e davanti al suo Champagne riusciamo a capirci meglio.

Beaufort è ormai un mito dello Champagne e la sua storia si intreccia col metafisico. Nel 1969 Jacques si ammalò e divenne allergico a qualunque prodotto sintetico.Per lui è una rinascita. Da lì parte una conversione biodinamica totale nei sui 6,5 ettari di vigneti divisi tra Ambonnay e Polisy nell’Aube (“i vicini lo accusano di nutrire i parassiti”). I suoi Champagne sono tra i più particolari che potrete assaggiare: Panta rhei os potamòs, “tutto scorre come un fiume” e voi difficilmente ne berrete uno uguale a un altro. Tutti lo cercano, molti lo amano, pochi lo criticano, nessuno resta indifferente.

Descriverli non è mai semplice perchè al di là dei profumi unici e delle frequenti pennellate di anice,c’è molto di più. Hanno sempre una particolare energia aromatica e un gioco di potenza/eleganza che li rendono unici. Degustarli in sua compagnia è stato un vero privilegio. Singolare il fatto che li tenga in un grande frigo portatile da campeggio perchè non gradisce lo Champagne freddo. Ho letto un articolo dove viene definito il Dom Perignon contemporaneo. Io credo che davanti ai suoi vini si abbia due possibilità : Amarli o imparare ad amarli.

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