Sparkling Notebook – Incontro con lo Spumante Rosso

Passando per l’Emilia Ivan non poteva certo svignarsela senza aver degustato un po’ di Lambrusco. E’ stato a visitare 2 aziende e, come sempre, ci racconta tutto su Honest Cooking.
Di Ivan De Chiara

Basta Champagne (per ora…)!Oggi la mia rubrica sarà particolarmente nazionalista e così stop a bolle d’oltralpe!

Avevo voglia di saperne un po’ di più sul lambrusco e così ho chiamato il grande Simone (sommelier di 4° livello e maestro jedi del lambro!) e mi sono lasciato consigliare. Così in un lampo è nato un venerdì modenese all’insegna dello spumante rosso. Il lambrusco non è glamour ma è molto social! E’ un vino strettamente legato alla cultura/cucina emilana, dal prezzo in genere molto pop ma con un anima rock & roll.

Prima visita: CANTINA PALTRINIERI. Situata a ridosso della zona “del Cristo”, è stata definita dal mio accompagnatore “il lambrusco del momento” e dando uno sguardo al listino prezzi (very pop) ho pensato..speriamo abbia ragione! Compreso nel prezzo della degustazione (niente) c’era la spiegazione della filosofia del loro lambrusco e cosa dovremmo pretendere la lui. Qui di un lambrusco dai mille profumi , scuro come la notte e fruttato come un pacchetto di Fruit joy non sanno cosa farsene, non lo bevono e tantomeno vogliono farlo. Qui si cerca di produrre vini secchi, dritti, anche duri ma mai piacioni e ammiccanti. Uno dei primi bevuti è stato il Greto (lambrusco salamino) ed è stato l’unico veramente fruttato (amarena) ma anche il meno elegante (però alcuni amici meno stucchi di me se ne sono innamorati). Siamo poi passati ai Sorbara in purezza: prima il Sant’Agata colore bello scarico e profumi che virano verso il floreale e la fragolina, poi Leclissi, la loro punta di diamante, più generoso nei profumi e secco ma gustoso in bocca, veramente una bevuta di classe. Infine abbiamo assaggiato il Radice, sempre sorbara ma rifermentato in bottiglia ed  è stato sicuramente il più secco e tagliente. Una bevuta strong, non per palati in cerca di coccole, un lambrusco che non concede nessun appiglio morbido. Fragolina, melograno, violetta e rabarbaro..stop. In bocca è acido e rinfrescante, spiazzerà la platea, io l’ho amato..lo farete anche voi! Simone aveva ragione, cantina Paltrinieri mi ha straconvinto.


Seconda visita: CANTINA DELLA VOLTA. Appena entrati notiamo subito l’avanguardia tecnologica di questa azienda che esibisce con orgoglio una pressa Bucher Valìslin che garantisce spremiture calibrate al millimetro. Christian Bellei ha raccolto in questo progetto tutta la sua esperienza spumantistica e nulla è lasciato al caso. Dalla bottiglia, bella e a prova di raggi ultraviletti, alle capsule simpatiche e colorate, si presta attenzione  a qualsiasi dettaglio. Qui si vinifica solo il lambrusco di sorbara e si fa col metodo classico. L’unico “non metoso classico” è il Lambrusco di Sorbara “Rimosso” che abbiamo assaggiato per primo. Molto piacevole e ricco dei tipici profumi fruttati e floreali, ha l’unica pecca di non essere molto persistente…ma è una pecca?non lo so! Siamo poi passati al Lambrusco di Modena Spumante, ricco di  profumi di fragola, ciliegia, viola e muschio al naso, in bocca è cremoso e molto appagante. Un lambrusco con i fiocchi. Poi abbiamo degustato il Lambrusco di Modena Spumante Rosè ed è partita la ola. Color rosa tenue, al naso ha un’eleganza unica mentre in bocca ci ha colpito per la grande sapidità. Una bevuta esaltante che ti lascia la bocca sempre insoddisfatta perchè ne vorrebbe ancora e ancora. Sicuramente la bevuta del giorno. Abbiamo terminato con lo Spumante Brut “Il Mattaglio” un uvaggio di Chardonnay, pinot nero e pinot meunier, buono ma non mi ha colpito come il rosè. Anche questa azienda mi è piaciuta tantissimo, persone gentilissime e disponibili, ci hanno aiutato a capire le potenzialità del lambrusco. I vini sono di assoluta qualità e hanno dei prezzi un po’ più alti ma sono assolutamente giustificati dal costo che comporta il metodo classico.

Terminato il mini tour, ho dovuto a malinquore salutare Simone che mi fa sempre stare da Dio, ma gli ho fatto promettere di portarmi a mangiare la sua tagliatella definitiva..quindi non credo che passerà molto tempo prima di tornare dalle sue parti!

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